venerdì, Aprile 26, 2024
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Dopo vent'anni la Rocca è «tutta cultura». E piovono le proposte

Museo su quattro piani a tutto regime

Stagione da leoni per il Museo Civico quella che si preannuncia, stando alla profluvie di iniziative messe in cantiere per l’annata, senza limite di sforzo e di fantasia. Il che pone subito una scommessa circa l’efficacia del messaggio. Lo statuto recita: “Gli scopi fondamentali dell’esistenza del Museo Civico di Riva del Garda sono la ricerca, la salvaguardia, il reperimento, la promozione e la documentazione, secondo le disposizioni legislative, del patrimonio culturale, storico, artistico e naturalistico con riferimento particolare alla zona di Riva e dell’Alto Garda.” E’ ancora valida l’intuizione che portò nel lontano 1946 all’istituzione del Museo Civico come “museo misto” secondo l’attuale parametro di valutazione?La domanda sorge naturale appena varcate le soglie del Terzo millennio e quelle della Rocca, davanti alla prospettiva, che ormai è realtà, del completamento e apertura integrale dopo 20 anni di lavori di tutte le sezioni di cui si compone questo nostro museo poliedrico, il cui bilancio per il 2002 supera abbondantemente il miliardo. Nel senso che non c’è più nemmeno la scusa delle sale occupate dagli eterni cantieri per giustificare ritardi.Di tutto questo ragioniamo in Rocca con i responsabili della cultura rivana, il vicedirettore Gianni Pellegrini, l’assessore comunale Luigi Marino, il responsabile delle attività culturali Paolo Malvinni.Intanto, quale è la filosofia di fondo del “nuovo” corso del Museo? Per Pellegrini la risposta è chiara. “Ci sembra di poter dare un giudizio positivo della parte dedicata a “Il museo nella città. Il Leitmotiv è il collegamento con la città e l’Alto Garda nonché con le associazioni!Sulla stessa lunghezza d’onda Marino: “Il Museo dovrebbe divenire museo territoriale dell’Alto Garda, in un sistema di rete museale all’interno della Provincia ma con le sue peculiarità, il patrimonio locale, l’ambiente e quant’altro ci qualifica! L’obiettivo nostro sarà quello dell’azione locale in vista di un concetto di globalità ma sempre in rete! Il tutto per una proposta culturale alle diverse fasce: ragazzi in età scolare, universitari, terza età, turisti, appassionati d’arte e storia.”Ma non è solo il singolo reperto a qualificare il territorio nel sistema museale trentino, è la filosofia di base. Così è stimolante il restauro del capitello insieme al momento storico del Vendôme, la Ponale e i forti, oppure ancora il percorso con l’archivio sulla storia della città. “Quest’anno siamo partiti con sei brochure, che sono altrettante iniziative museali: i protagonisti dell’arte, i laboratori, conoscere la natura, conoscere il cielo con gli astrofili, momenti e vicende storiche dell’Alto Garda – ricorda Gianni Pellegrini – ogni iniziativa è concordata con le associazioni locali: Astrofili e scuola, laboratori fotografici del liceo e istituto tecnico, Sommolago e Giurisdizione, Don Porta e associazione Pinter.”E il mondo economico? “Collaboriamo con l’Apt a eventi come “Notti nei musei” oppure la “Notte di Fiaba” dal 20 al 25 agosto, sponsor Cartiere del Garda e Cassa Rurale di Arco.” La valenza culturale? “E’ assicurata dallo spessore delle iniziative” risponde Malvinni.

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