venerdì, Aprile 19, 2024
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Il giallo del tesoro di Mussolini Gardone, il mistero cresce. Nei prossimi giorni verrà fissata la data per la ricerca del tesoro del Duce Nel giardino del «Vittoriale» potrebbero esserci anche alcuni cadaveri Lo affermano una sensitiva e una agenzia di s

Nella villa dannunziana i resti delle vittime delle Ss?

Nei prossimi giorni verrà fissato il giorno da dedicare allo scavo nel Vittoriale di Gardone alla ricerca del presunto «tesoro di Mussolini», la cui presenza, come Bresciaoggi ha già anticipato nei giorni scorsi, è stata indicata qui dalla sensitiva Maria Rosa Busi. L’attesa per la conferma della data dipende anche dalla famiglia Mussolini, la quale è stata avvisata dell’operazione attraverso la parlamentare europea Alessandra, attualmente in vacanza. «Spero che possa essere presente il giorno dello scavo – spiega la signora Busi parlando della Mussolini -: è bene che veda subito quanto verrà portato alla luce, poichè vi potrebbero essere ritrovamenti che interessano direttamente la sua famiglia. Questioni anche private, insomma». Del resto, la sensitiva ha più volte dichiarato di avere «una missione da compiere», e di essere solo «un intermediario tra il mondo dello spirito e il nostro mondo fisico per aiutare la giustizia a vincere; in particolare dalla parte delle donne». Ostacoli per lo scavo, che non presume l’abbattimento di alberi o peggio la demolizione di strutture murarie, non dovrebbero essercene. «Sarà però necessaria la presenza di autorità, perchè potrebbero essere rinvenuti anche resti di persone – continua la sensitiva -: i miei spiriti guida continuano a mandarmi messaggi, affermando che in quel luogo molte persone hanno sofferto e forse sono state sepolte». Quindi accanto al possibile ritrovamento di oro e documenti sulla Rsi, ecco comparire anche il possibile rinvenimento di resti umani. Ma appartenenti a chi? «La questione è delicata e per ora preferisco mantenere il riserbo – conclude la Busi -; so solo che occorre fare presto». Spulciando negli archivi del Vittoriale riguardanti il periodo successivo all’aprile del 1945, abbiamo trovato nei giorni scorsi la notizia di un massacro, diffusa il 5 luglio 1945. Nel documento si riferisce del ritrovamento di sette cadaveri non identificati nei sotterranei della ex residenza di D’Annunzio. L’articolo, pubblicato su vari giornali romani, fu diffuso da una certa «agenzia Orbis», e sottolineava il fatto che la villa gardonese era stata occupata nel periodo repubblichino dalle Ss tedesche, il cui comandante, il maggiore Otto Springer, era un noto aguzzino. «Nell’abbandonare precipitosamente Gardone – scrive la nota giornalistica – in occasione della liberazione del Nord, pare che il maggiore abbia rinchiuso i sette individui (che aveva catturato in una delle sue retate, tristemente famose nella zona) negli scantinati della villa, dove essi perirono per soffocamento, essendo il locale dove erano stati rinchiusi privo assolutamente d’aria». Era una notizia vera o inventata? E chi erano quei sette? Erano forse a conoscenza di particolari in merito alle casse di Mussolini, sparite nel suo percorso da Gargnano verso la Svizzera in quel 20 aprile 1945, otto giorni prima della sua fucilazione? E che fine fecero i diari di Claretta Petacci, l’amante del dittatore fucilata con lui (dai partigiani o da un killer bresciano al soldo dello spionaggio inglese?) nel quale la donna era solita annotare i suoi dialoghi col capo del fascismo? Qualcuno dice che quei diari potevano contenere importanti segreti dei rapporti tra Mussolini e Churchill. Sono forse nascosti nel Vittoriale? A confermare il fatto che Claretta visse all’epoca nella residenza di Gardone arriva anche il grande Indro Montanelli, che il 2 ottobre del 1945 scriveva sul Corriere d’Informazione (nell’articolo dal titolo «Il Vittoriale fra D’Annunzio e Mussolini») che «nottetempo Claretta fuggì (dalla villetta vicino al Faro, dove Rachele, la moglie del Duce, spinta dalla gelosia aveva tentato di aggredirla) e venne a rifugiarsi nel Vittoriale, dove il Duce la raggiunse». Non c’è dubbio che anche al sindaco di Gardone e alla direzione della struttura interesserebbe saperne di più su queste storie. «Scaveremo presto: non abbiamo nulla da perdere e molto da scoprire», ha commentato il sindaco Bazzani.

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