venerdì, Aprile 19, 2024
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Pochi lo sanno, ma nel giugno di 371 anni fa Pozzolengo rischiò letteralmente di sparire dallo scenario delle colline moreniche del Garda

Nessuna lapide ricorda l’assedio del 1630

Pochi lo sanno, ma nel giugno di 371 anni fa Pozzolengo rischiò letteralmente di sparire dallo scenario delle colline moreniche del Garda. Se questo non accadde, lo si deve ad un pugno di coraggiosi pozzolenghesi, uomini e donne, che per otto giorni – dall’1 all’8 giugno – asserragliati nel castello, resistettero agli assalti delle soldataglie germaniche che, visti inutili i tentativi di conquistare la fortezza, alla fine se ne andarono. Ma vediamo in dettaglio l’episodio. Correva l’anno 1630, era in atto la guerra per la successione al ducato di Mantova, essendosi estinta la linea diretta dei Gonzaga. Su due fronti contrapposti, il ramo cadetto dei Gonzaga di Guastalla e quello francese dei Nevers. Nei pressi di Goito si scontrano i veneziani, che sostengono i Gonzaga italiani, e i soldati d’oltralpe, scesi in Italia a sostegno dei Nevers, guidati dal conte Rambaldo Di Collalto, nobile vicentino che era in contrasto con Venezia. Battuto l’esercito veneziano, le truppe arrivate dal nord dilagano verso il Garda, mettendo tutto a ferro e fuoco . Il 1 giugno sono in vista di Pozzolengo dove nel frattempo la popolazione si è rifugiata nel castello. Gli uomini del Collalto mettono a ferro e fuoco il paese e assediano il castello per otto giorni. Alla fine le truppe se ne vanno. «Una sola terra osò opporsi a quei barbari: Pozzolengo», scrive il Solitro, insigne studioso bresciano nella sua «Storia della Magnifica Patria». Con ducale del 14 giugno 1630, il Doge di Venezia Nicolò Contarini elogiò il comportamento dei valorosi abitanti di Pozzolengo a difesa del luogo, esempio di fedeltà a Venezia. Se oggi Pozzolengo conserva la sua fisionomia medievale lo si deve a quegli eroici cittadini. Eppure non un segno, non una lapide ricorda quel fatto. Unico testimone, l’antico maniero, definito dagi studiosi «raro esempio di borgo medioevale». Ma per l’incuria del tempo, e ancor più per quella degli uomini, oggi è in completo degrado. Sembra però che la nuova Giunta comunale intenda fare qualche cosa per restituire ai pozzolenghesi il simbolo della lotta dei loro antenati contro gli invasori.

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