sabato, Aprile 27, 2024
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Il disegno preliminare prevede la riqualificazione dell’area con la costruzione di un parcheggio sotterraneo. Interrogazione del gruppo Arilica

«Non toccate la piazza d’Armi »

L’interrogazione presentata dal gruppo Arilica ha portato in Consiglio comunale il progetto relativo alla riqualificazione di piazza Ferdinando di Savoia, o piazza d’Armi, e al parcheggio multipiano che dovrebbe esservi realizzato. Un progetto, attualmente allo stato preliminare, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche e nel piano particolareggiato del centro storico nel quale dovrebbe rientrare anche la cessione dell’ex edificio scolastico che si affaccia su piazza d’Armi. È nell’ottica di questa riqualificazione che, nei mesi scorsi, la Soprintendenza ha effettuato uno scavo per individuare le strutture archeologiche presenti sotto la piazza. Questi lavori, lo ha detto l’amministrazione rispondendo alle minoranze, sono stati pagati da un privato; mentre non esistono privati, secondo quanto dichiarato sempre dalla maggioranza, interessati alla realizzazione del parcheggio. L’interrogazione, firmata da Antonio Invidia e Giacomo Tomezzoli, ha messo in discussione l’opportunità, progettuale e per la comunità, di un intervento definito «irreversibile» sulla piazza principale del centro storico e sottoposta a vincolo ambientale e monumentale. «Un progetto va assolutamente affrontato», scrive Arilica, «ma la riqualificazione della piazza dovrebbe tenere debito conto degli edifici che vi si affacciano, perché questi rappresentano l’anima stessa della piazza e perché, se valorizzati, potrebbero offrire sbocchi commerciali, artigianali e di utilità pubblica». «Dalla documentazione», continua l’interrogazione, «si evince che l’ex edificio scolastico di piazza Ferdinando di Savoia sarà venduto a privati, che sarà data in concessione a privati il 50 per cento della piazza per realizzare un parcheggio sotterraneo e che nel contempo si determinerà la sistemazione della superficie della piazza stessa». «Non siamo certi», commentano Invidia e Tomezzoli, «che la risposta ai problemi del centro storico e dei suoi negozi sia uno scavo per 180 posti auto interrati su due piani, e un arredo della piazza che dovrà tener conto di rampe di accesso, camini per l’aerazione, ascensore e quant’altro richiesto dal parcheggio. E il parcheggio poi come sarà: libero o a pagamento?». «A nostro avviso», si legge ancora nell’interrogazione, «l’edificio delle ex scuole elementari può essere ceduto a fronte della riqualificazione di piazza d’Armi, ma senza parcheggio multipiano. Per risolvere il problema dei parcheggi, anche per il centro storico, si può pensare, ad esempio, alla zona di Porta Brescia, dove si potrebbero ricavare molti più posti auto sempre a poche decine di metri dal centro storico». «Ovunque si cerca di portare le auto fuori dai centri storici; a quanto pare», dicono Invidia e Tomezzoli, «Peschiera la pensa diversamente». È stata Eva Di Lorenzo, consigliere delegato al patrimonio storico e urbanistico, a leggere la risposta dell’amministrazione comunale che ha precisato di credere «fermamente nel valore storico, culturale, architettonico, artistico e civico della piazza in oggetto, riconoscendo l’importanza di un’opera generale di riqualificazione che prenda in considerazione ogni singolo aspetto dell’intervento». «L’edificio scolastico», ha detto la Di Lorenzo, «non è attualmente oggetto di compravendita, ne tanto meno lo è il 50 per cento della piazza; a tutt’ora non esiste alcun progetto definitivo e/o esecutivo che possa permettere un’analisi e un calcolo specifico di vantaggi e rischi in quanto la complessità stessa della zona, sottoposta a vincolo monumentale e ambientale richiede approfondite indagini preliminari che permettano di fornire strumenti adeguati per formulare riflessioni ed elaborare eventuali possibili soluzioni in merito, sempre in concerto con gli enti competenti». E ancora: «Numerose sono le ipotesi di riqualificazione della piazza, e di conseguenza dell’intera zona vincolata; la soluzione di un eventuale parcheggio interrato è quella che in assoluto richiede un’indagine del sottosuolo, alla luce della prossimità della stessa a ritrovamenti di epoca romana; in generale comunque, per intervenire in qual si voglia modo su un’area di tale entità e rilevanza, è essenziale conoscere preliminarmente tutti gli aspetti concernenti tale area». Tomezzoli ha replicato di «non essere soddisfatto delle risposte avute; ormai noi veniamo in Consiglio comunale solo per ratificare delibere di Giunta. E nemmeno su temi così importanti per il paese viene dato spazio ad un confronto tra tutte le forze politiche». Il consigliere di Arilica, e con lui Bruno Dalla Pellegrina, hanno quindi chiesto di conoscere il nome del privato che ha pagato gli scavi della Soprintendenza; la maggioranza ha detto di formulare la domanda per iscritto. Nella stessa seduta il Consiglio comunale ha anche approvato la modifica del regolamento comunale sui dati personali (privacy); il regolamento per l’utilizzo di impianti di video sorveglianza del territorio; l’adeguamento degli strumenti di pianificazione commerciale e la modifica del regolamento del mercato relativo al piano comunale del commercio su aree pubbliche. Approvata anche la convenzione con la cooperativa sociale San Marco onlus per l’affidamento di servizi di manutenzione vari, assistenza alle manifestazioni e utilizzo di veicoli comunali con l’impiego di operaio generico. Anche su questo punto Giacomo Tomezzoli ha sollevato perplessità «non sulla San Marco o sulle cooperative, ma sulla modalità adottata dall’amministrazione che non ha dato evidenza pubblica a questo affidamento di servizi». «Una legge regionale dà ai Comuni la possibilità di convenzionarsi direttamente con le cooperative sociali», risponde Cristina Bertucco, consigliere delegato al sociale e legale rappresentante della San Marco che per questo non ha preso parte alla discussione e votazione del punto. «Anzi, Peschiera ha anche fatto più di quanto doveva, richiedendo preventivi a diverse cooperative».

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