sabato, Aprile 20, 2024
HomeAttualitàORTOPEDIA: L’AOD PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’EST LOMBARDIA
FRATTURE VERTEBRALI: A DESENZANO SI EFFETTUA LA CIFOPLASTICA PERCUTANEA. UGGERI: “QUEST’INTERVENTO ANNULLA IL DOLORE ED ACCORCIA SENSIBILMENTE I TEMPI DI RECUPERO”

ORTOPEDIA: L’AOD PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’EST LOMBARDIA

Com’è noto, le fratture vertebrali rappresentano oggi uno dei maggiori fattori invalidanti nella popolazione anziana ed in alcune patologie ematologiche e oncologiche. All’Ospedale di Desenzano, da alcune settimane, è a disposizione un nuovo procedimento minimamente invasivo per il trattamento di questo tipo di fratture denominato cifoplastica percutanea. A spiegare quest’intervento, il Primario di ortopedia Dr. Massimo Uggeri.“Questo tipo di frattura, oltre ad essere molto frequente soprattutto tra gli anziani, è causa di dolore persistente, di cifosi, di difficoltà respiratorie e, tutte queste problematiche riducono di parecchio la qualità della vita comportando anche un enorme peso sociale. Recentemente, qui all’Ospedale di Desenzano, è a disposizione un trattamento per questo tipo di frattura che si chiama cifoplastica percutanea”.Precisamente di che cosa si tratta e cos’è la cifosi?“ La cifosi è, sinteticamente, una deviazione della colonna vertebrale di una vertebra.Questo trattamento è un procedimento minimamente invasivo ed ha come scopo quello di ridurre e stabilizzare la frattura, di ripristinare l’altezza del corpo vertebrale e correggere le deformità. Il procedimento della cifoplastica è indicato nelle fratture da compressione post-traumatica, causate da osteoporosi (primaria o secondaria) o da lesioni osteolitiche tumorali”.Come avviene questo procedimento?“In sostanza questo procedimento è diviso in due fasi: la prima è basato sugli esami radiologici, la seconda è l’intervento vero e proprio che ha una durata di circa 45-50 minuti ed avviene in anestesia generale. Un intervento, come detto in precedenza, minimamente invasivo che avviene attraverso due piccole incisioni”. Lei ha parlato di due fasi, può essere più preciso?“Certamente. Nella prima fase la radiologia è un appoggio basilare perché, prima di procedere all’intervento stesso, è fondamentale procedere ad un esame tomografico approfondito che, grazie al nuovo tomografo appena installato qui all’Ospedale di Desenzano, consente di avere una fotografia della situazione ottimale. Quando l’intervento si rivela necessario, l’ausilio radiologico rimane comunque importante perché permette al chirurgo di operare con estrema precisione”.Ecco, cosa deve fare precisamente il chirurgo?“Con l’ausilio della tecnologia radiologica, il medico raggiunge l’interno del corpo vertebrale con due appositi strumenti dai quali s’introducono i dispositivi di compressione ossea gonfiabili, i cosiddetti “palloncini”. La forza d’espansione del palloncino riduce la frattura attraverso il sollevamento del piatto vertebrale crollato e la riespansione della vertebra stessa. A questo punto si procede quindi, ritirati i palloncini, alla cementazione della vertebra”.E i tempi di recupero del paziente dopo quest’intervento?“Velocissimi. Il giorno dopo il paziente può abbandonare l’ospedale con le sue gambe”.In passato, cosa accadeva quando s’interveniva su una frattura simile?“Il trattamento classico della frattura da compressione vertebrale, prevede l’immobilizzazione del paziente per diverse settimane a letto oppure, ove possibile, l’utilizzo per 2-3 mesi di un busto gessato o di un corsetto ortopedico. Inoltre, i risultati di questo trattamento generalmente non sono pienamente soddisfacenti poiché, una lunga immobilizzazione aggrava l’osteoporosi, non corregge la cifosi e soprattutto determinano una serie di conseguenze negative per il paziente, dovuta all’alterazione della biomeccanica delle colonna vertebrale successiva al trauma stesso”.Quindi, con la cifoplastica per cutanea i miglioramenti sono enormi, soprattutto sui tempi di recupero del paziente.“Assolutamente sì, soprattutto per la diminuzione sensibile dei dolori che questo tipo di frattura comporta al paziente. Proprio per questo, abbiamo deciso d’intraprendere questa metodica, sicuramente molto impegnativa da punto di vista chirurgico ma, alla luce dei risultati ottenuti con essa in campo internazionale, si è deciso d’imboccare questa strada”.Dottore, perché lei definisce impegnativa questa metodica e quanto questa è applicata oggi in Italia?“Impegnativa perché il chirurgo che decide di utilizzare questo trattamento, deve avere una grand’esperienza di chirurgia vertebrale a “cielo aperto”. Inoltre, ho personalmente partecipato ad un corso specifico su questa tecnica che si è tenuto ad Amsterdam proprio per assimilare questa pratica. Non a caso con me, ad Amsterdam, c’erano moltissimi medici provenienti da ogni angolo del pianeta. Infine, questa tecnica è abbastanza diffusa nel nostro paese dove i centri che la offrono stanno aumentando. Nella nostra zona questa tecnica non era ancora giunta e quindi, Desenzano è divenuto il centro di riferimento per l’Est Lombardia”.“Con l’arrivo questa tecnica chirurgica – sottolinea il Direttore Generale Mauro Borelli -, l’Azienda Ospedaliera è in grado di offrire un nuovo tipo d’intervento che migliora sensibilmente la degenza di questo tipo di paziente. Infatti, grazie al Dr. Uggeri, credo che sia importante essere in grado di poter diminuire i tempi di recupero per questo tipo di trauma, da 2-3 mesi a pochi giorni ore. Questo miglioramento, soprattutto per un anziano che si frattura una vertebra, è un fatto davvero importante. Con la cifoplastica percutanea – conclude Borelli -, l’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale di Desenzano, riesce a migliorare la propria capacità assistenziale, già di altissimo livello, confermandosi un vero fiore all’occhiello”.

Articolo precedente
Articolo successivo
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video