martedì, Luglio 1, 2025
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Il nodo della sanità. Rifondazione e i Verdi si schierano coi sindaci del Garda e Valsabbia. Critiche alle cliniche private. «Meglio ristrutturare Gavardo e non perdere i 29 milioni di euro stanziati»

Ospedali, la sinistra boccia Roè

«Se viene cancellato il finanziamento di 29 milioni è una truffa – dice Mirko Lombardi, consigliere regionale di Rifondazione -. Perché quei soldi sono destinati al territorio. L’assessore Carlo Borsani e il Pirellone avevano deciso tale stanziamento per costruire il nuovo ospedale di Roè Vociano, ma quasi tutti sindaci della Valsabbia e dell’Alto Garda hanno accettato la scelta del direttore Mauro Borelli di spostare i quattrini sulla ristrutturazione di Gavardo. E noi siamo d’accordo. Al pari dell’Ulivo. Ma la popolazione e gli enti locali devono stare attenti: sarebbe uno scippo se i 29 milioni sparissero». Il convegno dell’altra sera, organizzato dalla sinistra e svoltosi nel Centro sociale «I pini» di Salò, è stato l’ennesimo dedicato alla sanità. Un argomento caldo. «La struttura di Gavardo non è in grado di sopperire le necessità e va messa a norma – ha spiegato il consigliere comunale Alberto Marino -. Manca, ad esempio, un vero reparto di rianimazione. E così non si possono effettuare interventi di livello. Poiché i 29 milioni non bastano per Roè, e inoltre ci vorrebbero molti anni, meglio indirizzarli su Gavardo». Numerose le critiche rivolte alle cliniche private, accusate di eseguire spesso interventi non necessari. E nel pubblico la situazione non è di certo migliore. «Per un’ecografia renale richiesta in settembre – ha detto Lombardi -, mi hanno risposto che non accettavano più prenotazioni. Se ne sarebbe riparlato dal 1 gennaio. C’era forse il tutto esaurito? Macchè. Avevano già impiegato l’intero budget previsto, e le attrezzature non venivano utilizzate, benché libere. Assurdo. Siamo di fronte a un disastro. «L’idea di una privatizzazione esasperata sta provocando grossi problemi. E’ in atto un processo di americanizzazione. In futuro bisognerà affidarsi alle compagnie di assicurazione, che di solito si prendono cura delle persone sane. Un diabetico, ad esempio, deve pagare premi enormi». Lombardi ha aggiunto che «sul Garda la battaglia è seria, poiché il patrimonio rappresentato dagli edifici di Salò e del S.Corona di Fasano fa gola a molte immobiliari. La scelta di Roè Volciano è campata in aria. Non esiste nemmeno la disponibilità dell’area. Molto meglio ristrutturare Gavardo. Potenziare Salò? E’ un presidio con elevatissimo degrado. Assai difficile riadeguarlo agli standard prescritti». Nel corso della serata si è parlato di vari argomenti: della proposta di legge dell’Ulivo sui ticket, della chiusura di Psichiatria (l’ultimo reparto rimasto a Salò, dato che Medicina, trasferita provvisoriamente a Gavardo fino al 30 settembre, non è più tornata alla base, e che dal 1 gennaio Lungodegenza dovrebbe andare nella clinica di Barbarano), dei servizi sul territorio (la medicina scolastica non esiste più, l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro vanificato dalla Finanziaria 2002, gli orari di apertura degli uffici dimezzati), dei consultori rilanciati solo grazie alle extracomunitarie, dei dipendenti privi di garanzie. Tra i relatori, Fulvio Aurora, responsabile nazionale della sanità di Rifondazione, Antonio Bontempi («l’ipotesi di Roè è una pericolosa illusione, una presa in giro pazzesca», ha affermato l’esponente dei Verdi) e Massimo Fada.

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