martedì, Aprile 23, 2024
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Sopralluogo nello storico palazzo in corso di restauro: lavori rallentati dalla situazione precaria del tetto.
Il direttore lavori: «Mesi per sistemare la copertura e per restaurare la facciata»

Palazzo Guarienti, biblioteca ancora lontana

Anche una pianta di fico aveva trovato terreno fertile sul tetto di Palazzo Guarienti, uno dei più importanti edifici storici di Valeggio, dove è in corso il primo stralcio dei lavori di restauro che riguardano proprio la copertura e la facciata, oltre alla sistemazione dell’ala sud.Palazzo Guarienti, che al termine del restauro tornerà ad essere sede per la biblioteca, oltre che delle associazioni e di altri servizi, è chiamato dai valeggiani anche “Palazzo del Patriota” e fu realizzato da un architetto veronese del Settecento, Piero Ceroni; è noto anche per aver ospitato Napoleone nel 1796.«Sul tetto», ha affermato il condirettore lavori, Simone D’Aumiller, illustrando quanto si sta facendo ai consiglieri comunali presenti durante il sopralluogo di qualche giorno fa nell’ala sud del palazzo, «abbiamo trovato una situazione veramente precaria, con un oblò semiaperto da cui entrava abbondantemente acqua che ha fatto crollare, per fortuna senza che nessuno si facesse male, parte del soffitto che sovrasta la scalinata, con le sue pitture. Entro pochi mesi contiamo di risistemare il tetto, per poi restaurare la facciata e completare l’intervento sull’ala sud». Poi, rispondendo al consigliere Alessandro Remelli che si chiedeva come fosse possibile che la struttura, restaurata nei primi anni ottanta, richiedesse già un intervento così pesante (il costo complessivo della ristrutturazione è stimato in un milione e 963.700 euro), non ha voluto commentare l’intervento precedente, ma ha aggiunto: «Qualsiasi intervento di restauro va poi accompagnato da un’adeguata manutenzione negli anni, per non essere velocemente vanificato».Soddisfatto per l’avanzamento dei lavori anche Luca Sandrini, progettista subentrato al fratello Arturo (storico dell’architettura e dell’urbanistica) scomparso recentemente. Molti i consiglieri con il viso all’insù nello spazio dove prima c’era la sala civica, completamente demolita assieme al suo soffitto ad onde colorate, che la caratterizzava e le donava una buona acustica, ma che aveva fatto imbufalire la Sovrintendenza.«La Sovrintendenza», conferma il sindaco, Albino Pezzini, «voleva un ripristino della situazione precedente. La prima parte dell’intervento è stata resa possibile grazie agli sforzi congiunti del Comune, della Regione Veneto (250 mila euro) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona (120 mila euro). Ora ci attendono gli altri stralci per i quali speriamo di avere altri contributi».

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