A Gardone Riviera l’emergenza idrica è rientrata. Il potabilizzatore, giunto in prestito dalla Protezione civile di Trento e collocato sulla spiaggia del lido di Fasano, pesca dal lago. E, attraverso tubi che si inerpicano sulle piante, immette l’acqua nella rete pubblica, utilizzando un chiusino sul marciapiede a fianco della 45 bis. Da lunedì scorso i camion della Medeghini, dei Volontari del Garda, della Valle di Carrobbio e della Protezione civile non effettuano più viaggi. Nei giorni scorsi sono andati a riempire le botti all’idrante in località Valle di Salò (o, talvolta, a Roè Volciano), portando l’acqua nel serbatoio di via Ronciglio. Cinque chilometri avanti, e altrettanti indietro, decine di volte, per soddisfare la sete degli abitanti. Bisogna aggiungere che, con la fine di agosto, molti proprietari di ville e abitazioni in collina hanno chiuso, tornando a casa. Al pari di numerosi clienti degli alberghi. I consumi sono quindi diminuiti, e non è più stato necessario ricorrere ai camion per il rifornimento. Gardone Riviera ha sempre privilegiato le sorgenti che, con la grave siccità, hanno fornito quantità via via sempre più insufficienti.