La situazione del Rimbalzello di Barbarano non si sblocca. Non si intravedono soluzioni a breve scadenza per il complesso composto da night e ristorante, chiusi da tempo, spiaggia, tennis, parco di 27mila metri quadrati. La Saipo, che ne è proprietaria, ha deliberato di affidare la gestione a un gruppo che fa capo a Primino Gibelli e alla moglie Fiorangela, proprietaria del «Lepanto» di Salò, sul lungolago, tra il Duomo e il giardino Baden Powell. Ma, di questo passo, lo splendido complesso corre il rischio di non «ripartire» nemmeno nell’estate 2004. Bagnanti e turisti possono usufruire a pagamento della spiaggia. E sui quattro campi in terra rossa prosegue l’attività degli appassionati della racchetta. Ma si va avanti con la formula del comodato gratuito, in attesa dell’approvazione di un progetto di sistemazione complessiva. Che è fermo da molto tempo. Il consiglio di amministrazione della Saipo, Società anonima immobiliare Porta Orientale, proprietaria anche di un palazzo a Milano e di alcune case a Barbarano, è lo stesso della Fondazione Bravi, che possiede il 78 % delle quote. Riccardo Piccioni, nominato dall’Amministrazione provinciale di Cremona, ex numero 1 del grande istituto ospedaliero di Sospiro, è il presidente. Gli altri componenti sono Luigi Pasini, di Villanuova, professore di scuola media, nominato da Palazzo Broletto; Franco Fabio, per conto della Provincia di Milano; Pietro Sorsoli di Serle, designato dalla Prefettura; don Giuseppe Castellanelli, ex parroco di Gardone Riviera, indicato dalla Curia arcivescovile di Milano (in carica dall’84, quindi il più…longevo). Con l’aggiunta di due privati, in rappresentanza del restante 22% di azioni. Per inciso ricordiamo che la Fondazione Bravi è proprietaria invece della casa di riposo villa Incanto, a S.Michele, in grado di accogliere una sessantina di anziani, a tariffe concorrenziali, della Darsena di Barbarano (ristorante-pizzeria e porto, affidati in gestione a Paolo Laude), di numerosi appartamenti e terreni nella zona del medio-alto lago, fra cui il camping Portesina, sulla strada che da Salò conduce a S.Felice, nel territorio di quest’ultimo comune: una struttura chiusa da tanti anni, ma che in futuro potrebbe essere trasformata in albergo di lusso. Per quanto riguarda il Rimbalzello, in passato è stato affittato alla Siag, società creata dal comune di Gardone Riviera e dagli albergatori, e, nel ’73, alla famiglia Gallina. Nel ’96 sono subentrati Alberto Notarnicola, il cantante lirico Mario Malagnini e Gualtiero Lecchi, titolare di un’impresa di pulizie (gli ultimi due, però, si sono ben presto ritirati). La mancata riscossione di due anni e mezzo di affitto, per un importo complessivo di circa 450 milioni di vecchie lire, ha indotto la Saipo, costretta molto spesso a ricorrere ai giudici, a chiedere e ottenere la rescissione del contratto. Recentemente è stato scelto il gruppo-Gibelli, dopo una serie di trattative, condotte con varie cordate. Il consiglio di amministrazione ha individuato il percorso da compiere. Si vorrebbe inizialmente sistemare lo stabilimento balneare e i pontili, costruendo una piscina a forma libera (con idromassaggio), creando il bar e una piccola ristorazione. Delle 90 vecchie cabine sulla spiaggia, ne basterebbero una decina: la gente, infatti, non le utilizza più. Spesa delle opere? Cinquecento milioni di vecchie lire. Poi la trasformazione della villetta Graziosa, ai margini del parco, in un locale per la musica dal vivo, stile country. Al limite dei campi in terra rossa, dove c’è il villino del tennis, un albergo da 22 camere e nove suite, con la formula del bad & breakfast. Quanto all’edificio a lago, eliminata la discoteca, che non funziona più da molto tempo, diventerebbe un piano-bar con whiskyteca, modello-Giaccone, e un ristorante da 250 coperti, tenendo sempre aperto almeno un terzo. Ottenute le autorizzazioni ed effettuati gli investimenti, la Saipo stilerebbe con il gruppo-Gibelli contratti per i singoli lotti, della durata di sei anni più sei più tre di premio (per l’alberghiero, invece, 9 » 9 » 3). Ma sull’intero complesso c’è un vincolo monumentale posto nel ’96 dal Ministero per i beni culturali e ambientali. E la situazione resta bloccata, tra Soprintendenza, tecnici, commissioni. Col rischio che tutto rimanga fermo ancora a lungo.
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Il complesso rischia un’attività ridotta anche nel 2004
Rimbalzello, ancora uno stop
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