mercoledì, Aprile 24, 2024
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Nuovi stanziamenti dalla Regione per favorire un’attività ormai indispensabile per l’habitat e per le attività economiche

Ripopolare i laghi con 80 milioni di pesci

Nuove risorse sono in arrivo per il mondo della pesca lombardo e bresciano. Un toccasana stanziato dalla Regione Lombardia che ammonta a 1 milione e 500.000 euro, per le attività del 2009 delle sue 11 province. A Brescia, l’ente a cui è stata destinata la quota maggiore, spettano 218.000 euro.Finanze importanti che ogni assessorato avrà a disposizione per esercitare attività di vigilanza, controllo e pianificazione sulle attività di pesca sia professionale che dilettantistica, per il funzionamento degli incubatoi di Iseo e Desenzano, e per l’acquisto di materiale ittico per i ripopolamenti delle acque. Una quota ripartita alle Province tenendo conto del numero dei pescatori (30%) e dell’estensione delle acque superficiali (70%) di ogni territorio.Il ripopolamento nel BrescianoAnche se tutte le attività sono importanti, quella del ripopolamento è la colonna portante di tutto quanto riguarda il lavoro a favore della pesca. Per il 2009 ai corsi d’acqua bresciani sono stati destinati 79 milioni di pesci, per lo più di piccola taglia, che gli esperti stanno seminando e semineranno durante il corso dell’anno dal Garda all’Iseo, passando dal più piccolo Eridio e dai corsi montani e pianeggianti di Oglio, Mella e Chiese (più gli affluenti), senza trascurare i laghi alpini.In una previsione di quasi 80 milioni di pesci di vario tipo, la grande maggioranza saranno coregoni, ben 77 milioni, di cui circa 70 milioni nel Benaco e 7 milioni nel Sebino. Al coregone nei laghi si affiancheranno individui di varie specie: 260mila trote fario piccole, più 500 chili di fario adulte; 205mila lucci; 105mila tinche; 100mila cavedani; 30mila salmerini alpini (nel Sebino); 25mila carpe; 10mila carpioni (nel Garda); 2.600 chili di anguille. Agli avannotti si aggiungeranno circa 300mila uova di trota fario in scatole «Vibert».Anche i fiumi sono nel progettoSe ai laghi spetta la quota più cospicua, una parte cruciale per un ripopolamento equilibrato è quella riservata ai fiumi e ai loro affluenti. Nella zona camuna l’Oglio e i torrenti riceveranno circa 500mila trote fario di varie dimensioni (dalle uova fino a quelle adulte), a cui si aggiungeranno 8mila trote marmorate e 6mila temoli. Alla parte valtrumplina del Mella e agli affluenti saranno destinate circa 120mila trote fario di varie dimensioni, più 80mila uova fario in scatole Vibert. Per l’asta valsabbina del Chiese sono in arrivo oltre 170mila trote fario (più 45mila uova), 50mila trote marmorate e 8mila temoli. Determinante per l’equilibrio dell’ecosistema anche il lavoro sulle parti in pianura dei fiumi Oglio, Mella e Chiese, che alimentano un reticolo di canali, fossi e seriole di grande valore ambientale. Nella Bassa verranno consegnati ai «corsi» 150mila cavedani, 15mila lucci, 13mila carpe, 10mila tinche, 9mila barbi, 8mila temoli e 5mila trote marmorate, più 520 chili di anguille.Settore di nicchia, ma crucialePur rappresentando un settore di nicchia la pesca professionale interessa nella nostra provincia ben 3 laghi su un totale regionale di 10, dove lavorano 75 professionisti. Un gruppo di operatori poco numeroso rispetto a qualsiasi altro settore alimentare, ma che consente alla ristorazione locale di offrire prodotti ittici tradizionali.

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