sabato, Aprile 20, 2024
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Il senatore Pellegrino ospite a Lonato. Appello agli studenti: «Non dimenticate»

Stragi impunite: la storia dal vivo

Superare le divisioni politiche ma senza dimenticare il nostro passato, la nostra storia. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che il senatore Giovanni Pellegrino, ex presidente della Commissione parlamentare sulle stragi, ha lanciato ai giovani che hanno partecipato alla conferenza di ieri mattina al cinema teatro Italia di Lonato. L’iniziativa, promossa dall’assessorato comunale alla Pubblica istruzione e dedicata al tema «I segreti di Stato sulle stragi in Italia», ha richiamato in particolare gli studenti delle scuole superiori, accompagnati dai loro professori. Un incontro fortemente voluto dal Comune e dal sindaco Morando Perini e coordinato dal professor Roberto Berveglieri. In un momento in cui, è cronaca politica di tutti i giorni, le divisioni tra gli schieramenti sono sempre più nette e laceranti, l’intervento di Pellegrino è stato importante perché ha saputo porre l’accento sull’esistenza storica di un’Italia divisa politicamente nel dopoguerra e sulla necessità di superare queste divisioni per arrivare ad essere una democrazia compiuta. Pellegrino, che ha preso come riferimento il suo libro «Segreti di Stato», ha esordito scegliendo dal macabro repertorio degli atti terroristici la strage di Piazza Fontana, la prima in ordine di tempo di una lunga serie che ha insanguinato l’Italia. Dopo un’analisi del clima politico dell’epoca, il senatore ha puntato la sua attenzione soprattutto sul terrorismo stragista, per il suo complesso intrecciarsi con organi e istituzioni dello Stato, inserendo gli atti terroristici nel clima politico nazionale del tempo, condizionato dalla Guerra fredda ma anche dalla particolare situazione politica italiana e dalla presenza del più grande partito comunista d’Occidente. Pellegrino ha disegnato un grande affresco nel quale terrorismo rosso e nero, servizi segreti più o meno deviati e organi e partiti dello Stato hanno combattuto una guerra, spesso sotterranea, in cui nessun atto era fine a sé stesso ma voleva e doveva essere la risposta o la provocazione agli atti della parte avversa. Le conclusioni della Commissione stragi sono state rese pubbliche da qualche anno, ma Pellegrino è riuscito, anche con l’aiuto di aneddoti e testimonianze, a rendere attuale e di grande interesse per gli studenti una parte della nostra storia tuttora parzialmente oscura: «Non solo per informare le nuove generazioni di cittadini» su quei fatti, ma soprattutto «per dar loro maggiori strumenti per capire il presente attraverso il passato». E forse non è un caso che proprio ieri, in occasione della Festa nazionale dell’Esercito, il presidente Carlo Azeglio Ciampi abbia ricordato altre due tragedie italiane, ancora una volta di segno politico opposto: la Risiera di San Sabba a Trieste e le foibe di Basovizza. Due drammi che non possono essere dimenticati, perché è solo ricordando il passato e i suoi errori che si può rafforzare la coscienza democratica del presente.

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