giovedì, Aprile 25, 2024
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Il presidente del Catullo ribadisce l’impegno per lo sviluppo dell’aeroporto. La crescita punta su merci, charter e voli a basso costo

Tre assi per il «D’Annunzio»

«O si vince tutti insieme, o si perde tutti insieme. I campanilismi li abbiamo lasciati da parte; ora si tratta di lavorare per la crescita del sistema aeroportuale del Garda». La battuta di Fulvio Cavalleri, presidente dell’aeroporto Valerio Catullo di Verona, raccolta a margine della conferenza-stampa di ieri nella città scaligera per illustrare gli investimenti della società, è la conferma dell’impegno a sostenere la crescita di tutto il sistema aeroportuale. E quindi anche del D’Annunzio di Montichiari. Lo sa presidente Cavalleri che a Brescia non si contano i mal di pancia quando il discorso cade sull’aeroporto di Montichiari? «Lo so, ho letto più articoli al riguardo; ne approfitto per dire che noi lavoriamo per la crescita degli aeroporti del Garda. Su Montichiari che ha una società autonoma, alla cui guida c’è il presidente Beretta con il quale confermo unità di intenti, ogni decisione è stata presa in pieno accordo con i soci bresciani, Provincia e Camera di commercio». E sull’allargamento della compagine sociale? «Confermiamo la scelta di far entrare nuovi soci nella D’Annunzio, preferibilmente partner operativi, ma prima dobbiamo definire il nostro progetto». Che anno sarà il 2003? «Un anno di consolidamento – promette Cavalleri – Il futuro di Montichiari è nel settore cargo, nei charter e nel low cost, le compagnie a basso costo». Cavalleri conferma che sono in corso trattative per ulteriori accordi, oltre a Ryan Air, con le compagnie economiche. Non sono nemmeno da escludere nuove tratte italiane e verso le grandi città dell’Est in particolare. Il charter ha ottimi spazi di crescita, e Cavalleri cita, ad esempio, il buon successo che sta conseguendo il volo settimanale da Mosca per portare i russi a sciare sulle nostre montagne. Procede poi la costruzione – ricorda Cavalleri – del nuovo hangar merci che potrà movimentare 85mila tonnellate l’anno. Sul piano tecnologico entro il 2005 a Montichiari si atterrerà anche con visibilità fino a 75 metri, il livello massimo che offrono solo gli scali intercontinentali. Verona disporrà di questo sistema già dal prossimo aprile. Non a caso la conferenza stampa di ieri ha posto l’enfasi su questa miglioria che costituisce un efficace rimedio alla nebbia. Ma sul piatto, Cavalleri (affiancato ieri dal vice Silvano Grisenti, dal direttore generale Mauro Marrocu e dall’ingegnere Antonio Zerman, responsabile servizi e infrastrutture) ha calato il vero asso, ovvero 50milioni di euro di investimenti in tre anni che apporteranno significative migliorie all’aeroporto. Del sistema di atterraggio abbiamo già detto. C’è poi l’allungamento della pista, da 2704 a 3112 metri che permetterà ai Jumbo un maggior carico e più autonomia di volo. Più grande il piazzale di sosta degli aeromobili, da 90mila a 147mila metri quadrati; passeranno da 18 a 24 le piazzole degli aerei. In autunno cominceranno i lavori per la costruzione del nuovo edificio arrivi di 6600 metri quadrati che potenzierà l’aerostazione fino ad una capienza massima di 3,5 milioni di passeggeri l’anno. Ricordiamo che il Catullo ha chiuso il 2002 con circa 2,2 milioni di passeggeri, equamente divisi tra charter e linea. Verrà consegnato invece entro l’estate l’hangar di 7.500 metri quadrati per ricovero e manutenzione dei vettori. Il potenziamento ovviamente riguarderà pure i parcheggi, con nuovi spazi per 421 posti auto. Cavalleri ha avuto poi parole di apprezzamento per i suoi predecessori, Massimo Ferro e Fernando Sanson e verso la collaborazione offerta dall’aeronautica militare proprietaria del sedime aeroportuale.

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