venerdì, Marzo 29, 2024
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Comincia a prendere forma l’idea di un’area protetta sovracomunale sulle colline moreniche. Affollato incontro a Desenzano Assente la Provincia di Verona

Un parco contro mattone selvaggio

È davvero arrivato il momento di scegliere quale strada percorrere per il futuro del territorio del Garda e del suo entroterra: lo conferma l’incontro in una gremitissima sala Pèler di Palazzo Todeschini di Desenzano, tra gli amministratori locali e i rappresentanti e sostenitori del parco delle colline moreniche del Garda. «Penso e spero che gli intervenuti abbiano compreso il nostro progetto e la sua finalità», spiega Emilio Crosato, presidente del comitato, «che è, innanzitutto, quella di fornire ogni possibile supporto all’azione dei Comuni, i soli a poter realizzare concretamente questo parco sovracomunale che abbia regole precise a tutela del territorio e delle sue peculiarità». «Non si chiede un vincolo totale, bensì una forma di controllo e salvaguardia che finirebbe per rappresentare una sorta di «certificazione di qualità» di una zona dalla straordinaria bellezza; una qualità che, ne siamo certi, si tradurrebbe poi in una risorsa economica autentica e duratura, al contrario dello sfrenato sviluppo immobiliare delle seconde, terze case che», sottolinea Crosato, «dopo l’iniziale introito ai Comuni per le opere di urbanizzazione, finiscono col rappresentare solo un costo, per i servizi di cui necessitano, e un danno ingente all’economia a vocazione turistica e agricola dell’area del Garda e del suo entroterra». All’incontro hanno preso parte i rappresentanti di 35 dei 41 Comuni invitati, funzionari delle Province di Brescia e Mantova (assente Verona) e delle Regioni Veneto e Lombardia. Il coinvolgimento delle istituzioni e l’iter da seguire per la costituzione di questo parco sovracomunale sono stati individuati: ogni Comune identifica nel proprio territorio le aree più pregiate, classificandole nel Prg come aree destinate a parco locale di interesse sovracomunale; le Province riconoscono poi, con una propria delibera, questa destinazione, erogando i fondi eventualmente messi a disposizione dalle Regioni ( in Lombardia ne sono già stati stanziati) per la sistemazione e gestione del progetto. A quel punto, su quelle aree, e solo su quelle, scatta il vincolo di inedificabilità. Il problema è pratico e, come si diceva all’inizio, richiederà una precisa scelta da parte di ognuno: chi possiede un terreno, o un sito di pregio particolare, che oggi vale 10 e domani potrebbe valere 100 perché urbanizzato, dovrà scegliere su quale tipo di sviluppo investire; e con i singoli cittadini saranno gli amministratori a doversi impegnare, appunto se lo vorranno, a tracciare limiti precisi alla selvaggia urbanizzazione cui si è assistito in questi ultimi tempi. Nel frattempo, il comitato per il parco delle colline moreniche del Garda, «che resta uno spettatore vigile e attento sul territorio» continua il suo cammino: a marzo incontrerà i rappresentanti delle realtà produttive; in aprile vi sarà un importante convegno sul progetto e sul suo significato e a maggio un nuovo appuntamento con gli amministratori, per valutare quali e quante sensibilità si saranno attivate.

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