La morte di Stefan Ulrich, il ragazzo tedesco annegato un mese fa nelle acque del Garda, aveva innescato una riflessione sui livelli di sicurezza del lago e sulle contromisure da adottare. Ma nulla di concreto è stato fatto. L’incidente di domenica ha riaperto la discussione.A differenza dello scorso 30 giugno, quando per colpa di un allarme intempestivo hanno potuto solamente assistere al recupero della salma del povero Stefan Ulrich, domenica pomeriggio gli addetti del servizio Spiagge Sicure, grazie alla prontezza del bagnino di vedetta alla spiaggia dei Sabbioni, sono riusciti a trarre in salvo un turista di Pavia colpito da una congestione mentre stava nuotando nei pressi della piattaforma galleggiante. Nonostante l’esito positivo, l’incidente ha riaperto la discussione in merito alla sicurezza delle spiagge dell’Altogarda. Dopo la morte del ragazzo tedesco i responsabili della Team Service, che garantisce il servizio di Spiagge Sicure per i litorali altogardesani, ledrensi e tennesi, si sono incontrati più volte con i dirigenti del Comprensorio C9, a cui compete l’organizzazione del servizio. Riunioni fissate per chiarire ogni aspetto legato alla tragica vicenda ma anche per fare il punto della situazione e capire come migliorare ulteriormente l’attività di controllo sulle spiagge. Ad incominciare dall’aumento delle postazioni dei bagnini (e quindi maggiore superficie lacustre posta sotto controllo), dal rinnovo dell’attrezzatura in dotazione e, soprattutto, dall’eliminazione delle piattaforme galleggianti, a detta degli stessi bagnini, ma anche delle forze dell’ordine, troppo pericolose in quanto attirano la gente al largo. Considerazioni e suggerimenti raccolti in un documento fatto recapitare al presidente del comprensorio Oliari. Ma fino ad ora nulla si è mosso. «Abbiamo ricevuto la lettera dei responsabili del servizio – spiega Valerio Spagnolli che per conto del Comprensorio si occupa della questione – che prontamente è stata girata alle amministrazioni comunali. Sono loro, infatti, che devono dare il via libera a tali proposte. Stiamo attendendo notizie da tutti i Comuni». Alcuni, come Nago Torbole, hanno risposto prontamente ed affermativamente, altri, invece, stanno nicchiando. E’ il caso di Riva. «Di questa lettera non ne sapevo nulla – è il commento dell’assessore al turismo Marco Tanas – vedrò di informarmi così da prendere in esame la questione nella prossima seduta di giunta». Ma non sono solo logistici i problemi cui sono costretti gli addetti di Spiagge Sicure. Anche organizzativi, come i ritardi nell’assegnazione dell’appalto o il continuo procrastinare dell’appalto triennale, che oltre ad un minor esborso economico garantirebbe sicuramente un servizio più efficiente. Il progetto Spiagge Sicure va sostenuto ed alimentato, altrimenti serve a poco o nulla.
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Il servizio Spiagge Sicure può e deve essere migliorato. Ma le proposte della Team Service restano lettera morta
Per raggiungerle i bagnanti si spingono al largo e spesso rischiano
«Via quelle piattaforme, sono pericolose»
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