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Il Lugana celebra i suoi 40 anni di DOC

Vinitaly 2007

Era datato 21 luglio 1967 il primo disciplinare, riconosciuto ed approvato dall’allora Ministero dell’Agricoltura, che andava a dettare regole certe nella produzione del vino Lugana che, dal quel momento si fregiava della “Denominazione di Origine Controllata”.Quasi un evento, allora, visto che si trattava di una delle prime DOC riconosciute a livello nazionale e della Lombardia e la prima nella provincia di Brescia dove, lo ricordiamo, attualmente esistono 7 Consorzi di Tutela.E da allora questo eccezionale “Nettare” ne ha fatta di strada tanto da essere considerato fra i migliori vini bianchi d’Italia e del mondo. E la conferma ne è la costante crescita produttiva e, soprattutto, la grande richiesta che oramai giunge da ogni parte del mondo.Richieste che spesso rimangono purtroppo inevase o ridimensionate nelle ordinazioni. E questo a vanto della grande professionalità che i produttori aderenti al Consorzio hanno sempre dimostrato: immettere sul mercato solamente il prodotto certificato.E in questa filosofia produttiva si inserisce anche la volontà di mantenere sempre aggiornato lo stesso Disciplinare, vera Bibbia delle produzioni vinicole, che, nella sua quarantennale storia ha visto solamente tre modifiche: nel ’75, nel ’90 e nel ’98.La prossima modifica infatti riguarderà soprattutto la nuova denominazione del vitigno che da Trebbiano di Lugana si trasformerà in “Turbiana” ossia come veniva chiamato popolarmente un tempo nella zona di produzione.La mutazione avverrà, con riconoscimento ministeriale, grazie al progetto voluto e coordinato dallo stesso Consorzio con l’Università statale di Milano ed il Centro Vitivinicolo di Brescia oltre che supportato dall’Assessorato Provinciale dell’Agricoltura di Brescia.«Un’operazione di grande valenza culturale e commerciale che ci permette – raccontano Direttore e Presidente del Consorzio, Costantino Gabardi e Paolo Fabiani – di riaffermare la tipicità del nostro vino e avviare con maggior concretezza una serie di iniziative per riaffermare la nostra identità e autonomia, valorizzando così tutto il territorio del Garda posto fra Brescia e Verona».

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