sabato, Aprile 20, 2024
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102 anni: auguri a Ester Trenti!

Quello che colpisce tutti (oltre al fatto, particolarmente evidente, che non dimostra la sua età) è il sorriso, unito ai modi delicati, cordiali, aperti, e alla serenità. Ester Trenti, classe 1912, giovedì 7 novembre ha compiuto 102 anni, ed è stata festeggiata dai nipoti Gloriana, Ezio, Stefano, Alice e Maria, dai loro consorti e da alcuni amici. A metà mattina ha anche ricevuto la visita dell’assessore Silvia Girelli, che le ha portato un mazzo di fiori, un biglietto d’auguri e l’abbraccio di tutta la città.

«Una festa bellissima», ha esclamato Ester, dopo aver ricevuto anche la telefonata del sindaco Alessandro Betta, che non potendo essere presente alla festa, ci teneva comunque a farle gli auguri di buon compleanno. Senza contare le tantissime telefonate e i biglietti d’auguri, tra cui quello – particolarmente gradito – dell’ex parroco, monsignor Luigi Amadori, da poco trasferito ad Ala. La festa è stata organizzata, improvvisando, nel bar Villa delle Rose, sotto casa, in attesa del grande pranzo di compleanno. E il giorno successivo, attesissima, ci sarà la visita del nipote Giancarlo, che vive a Roma, e con il quale Ester – che pure ha vissuto la gran parte della vita nella capitale – ha un rapporto speciale.

Straordinariamente presente, vivace, autonoma, Ester Trenti solo da poco tempo si fa aiutare da Maria, la badante, alla quale è già affezionatissima, ampiamente ricambiata. Parla volentieri, raccontando i suoi tanti, bellissimi ricordi. Nata a Pietramurata, ultima di sei fratelli (tre femmine e tre maschi), fino ai vent’anni si è occupata della famiglia. Poi l’occasione che le ha cambiato la vita: un proposta di lavoro, a Roma. Ester è partita alla volta della capitale, dove è stata «a servizio» in una famiglia facoltosa, ad accudire una signora che una malattia ha reso inferma. «Una signora bellissima – racconta – con la quale ho fatto una vita brillante, ho girato il mondo: andavamo in giro con l’auto guidata dall’autista».

La sua abitazione era accanto ai giardini vaticani, da dove, da una splendida terrazza, vedeva spesso il Papa (anzi, i tanti Papi che si sono succeduti nei quasi settant’anni trascorsi a Roma). E ricorda in particolare gli ultimi tempi di Giovani Paolo II: la sua terribile sofferenza, la sua forza. Circa vent’anni or sono Ester ha deciso di tornare: Roma non le piaceva più, troppo inquinamento, troppo caos. Ad Arco, oltre che alla conduzione della sua casa, si occupa di beneficenza: adozioni a distanza, contributi per un pozzo nel Terzo Mondo, per le missioni. Uno dei passatempi preferiti è il gioco delle carte, specialmente Scala 40

Un tema sempre presente nelle sue chiacchierate è la salute: la augura sempre al proprio interlocutore, alle persone che incontra, e lo fa con particolare calore: «La salute è una cosa meravigliosa – dice – e mi piacerebbe che tutti potessero avere sempre la salute, come io ho avuto fortuna di avere».

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