Una festa importante ma senza clamori: così si annuncia il tradizionale appuntamento annuale per i fanti di Pozzolengo, che domenica 10 marzo apriranno il tesseramento. «Sarà soprattutto – spiega il presidente della sezione, Renato Brighenti – l’occasione per ritrovarci e passare qualche ora insieme, lasciando a casa pensieri e preoccupazioni». A differenza degli alpini, che celebrano sempre la loro ricorrenza con banda e labari, i fanti di Pozzolengo festeggiano in silenzio, senza fanfare nè cortei, quasi alla chetichella. Come mai? «Nessun perché in particolare, il fante è una figura di soldato semplice, umile, che non ama i fasti e gli sfarzi delle sfilate . Il fante ha fatto sempre il suo dovere in silenzio e con grande spirito di sacrificio quando si è battuto per la patria. Dalle pietraie del Carso alle aride sabbie del deserto, o alle gelide steppe della Russia, i fanti d’ Italia hanno sempre dato tutto, spesso anche la vita, in silenzio e con grande spirito di sacrificio. E se era umile e semplice in guerra , il fante lo è ancor di più in pace. «Ritrovandoci , non cerchiamo applausi – sottolinea il presidente -. Semplicemente stiamo insieme, gli anziani a ricordare, i giovani a far tesoro delle esperienze di chi li ha preceduti».Questo il programma della manifestazione di domenica. Alle ore 11 la messa in memoria dei fanti caduti e scomparsi. Alle 12 la deposizione di un mazzo di fiori al monumento delle Rimembranze. Alle 12.15 aperitivo al Bar Fiorella. Alle 12.30 pranzo sociale alla Trattoria Italia, a San Martino della Battaglia.
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Una festa importante ma senza clamori: così si annuncia il tradizionale appuntamento annuale per i fanti di Pozzolengo,
Festa senza clamori per la sezione fanti
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