Un servizio sovracomunale di protezione civile efficace e coordinato, grazie alla collaborazione tra Regione Veneto, Provincia di Verona, Comunità montana del Baldo ed i nove Comuni del Garda e del suo entroterra. Su questo punto, sabato mattina a villa Nichesola, sede della Comunità montana a Caprino si è incentrato l’incontro dal titolo «La protezione civile nel comprensorio Baldo-Garda», che ha visto la grande partecipazione degli amministratori locali di tutti i paesi aderenti alla Comunità Montana. A fare gli onori di casa i vertici stessi della Comunità montana, alla presenza dell’assessore regionale con delega alla protezione civile, Massimo Giorgetti, dell’omologo in Provincia Marco Truzzoli, dell’assessore alla protezione civile della Comunità montana Giorgio Cobelli ed del vicepresidente del coordinamento della protezione civile di Vicenza, Bicego. Diverse le novità portate al convegno dai vari relatori. Per primo, dall’assessore Massimo Giorgetti che, dopo aver ribadito la «necessità di rendere effettivi, da parte dei Comuni ed assieme alla Comunità montana, i piani di prevenzione» e «l’individuazione delle criticità sul territorio», è entrato nel dettaglio delle problematiche. «Il volontariato», ha dichiarato l’assessore, «deve essere integrativo e non sostitutivo degli enti e delle istituzioni, anche se in Veneto ha per molti versi dei ruoli chiave. L’integrazione è fondamentale perché, più gente competente c’è, e meglio si può intervenire sul territorio. La Regione, a questo proposito, è a completa disposizione per dare tutto l’interesse ed il sostegno necessario. In cambio però chiediamo l’iscrizione dei gruppi di Protezione civile all’albo regionale. E, a conferma delle facilitazioni e dell’appoggio che la Regione intende dare alla Protezione civile, Giorgetti ha annunciato che, «a partire dal primo gennaio 2003, i mezzi dei gruppi di Protezione civile iscritti all’albo regionale non pagheranno il bollo. Questo provvedimento è contenuto nella legge finanziaria regionale già annunciata». Inoltre, l’assessore ha pure anticipato che «per ora solo per i Comuni del bacino dell’Adige ma, entro fine anno, per tutti i comuni del Veneto, non ci sarà più la possibilità di fare incrementi urbanistici o piani regolatori, senza un adeguato piano idraulico, approvato dalla competente autorità che, nel caso del bacino dell’Adige, dovrebbe essere il Genio civile». L’assessore provinciale alla Protezione civile Marco Truzzoli, confermando quanto anticipato da Giorgetti sull’albo regionale per la Protezione civile, ha inoltre sottolineato che «già quindici gruppi di Protezione civile veronesi sono iscritti» ed ora, «circa una ulteriore sessantina, sono quelli da iscrivere». Inoltre, ha illustrato, «da circa un anno, da quando cioè la Regione ha passato le competenze alla Provincia, è iniziato il lavoro per la raccolta dei dati, necessari a redigere il piano territoriale per le emergenze. In pratica, il territorio verrà suddiviso in Ato, ambiti territoriali omogenei, a seconda delle caratteristiche e dei rischi delle varie zone della provincia, in modo da rendere più immediato e pronto il sistema di interventi, in caso di calamità». Da ultimo, Truzzoli ha ufficialmente presentato ai sindaci la «convenzione, stipulata il primo luglio scorso, tra le Regioni Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia e gli enti quali l’Autorità di bacino del Po, quella dell’Adige e l’Agenzia interregionale del Po, per la gestione della galleria Adige Garda». «Questa convenzione consentirà alla Regione Veneto di avvisare in tempo reale i Comuni gardesani, sulla gestione della galleria, che resta comunque di competenza del Trentino», è stato specificato. Infine, l’intervento dell’assessore della Comunità Giorgio Cobelli, che ha fatto il punto sulla Protezione civile dei nove paesi aderenti, ed ha fornito il dettaglio delle cifre relative agli interventi. «E’ un gruppo assai attivo e ben coordinato a livello sovracomunale da Gianfranco Prandini», come ha spiegato, «e che, nel 2001, ha impiegato 250 persone per un totale di 2700 ore di attività complessiva». Concreta soddisfazione è stata infine espressa anche dall’ingegner Armando Lorenzini, il consigliere di Costermano delegato, all’interno della Comunità, all’organizzazione dell’incontro. «E’ stato un momento di riflessione che ha messo a nudo l’importanza della collaborazione tra gli enti ed ha chiarito di chi siano le competenze nei casi di calamità naturali, o di interventi dei gruppi di protezione civile comunale. Una utilissima esperienza di confronto, che certamente cercheremo di ripetere».
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Regione, Provincia e Comunità montana unite per il coordinamento della Protezione civile del comprensorio.
Tutto il territorio verrà suddiviso a seconda dei rischi delle zone
Ora il Baldo si sente più tutelato
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