lunedì, Aprile 29, 2024
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A Lazise appuntamento con il carnevale

Correva l’anno 1979 quando un gruppo di originari iniziarono a raccontarsi la storia di Lazise e di via Arco, già allora chiamata “Marciapiè”. E così grazie a El Cesarin, El Nano Sucarin, el Nini Stradin, el Berto Rossetti, eEl Lino e Aldo Sifa, l’Amedea ed El Ponta, nasce el carneval del Marciapiè. E il 12 febbraio cade il 34° anniversario  del Carnevale della Libera Contrà del Marciapiè. Due giorni di festa, fra l’ultimo di carnevale ed il primo di quaresima dove gli amini del Marciapiè eleggono i “tre omeni” che dirigeranno per un intero anno la contrà: El Capo Valar o sindaco, Quel da RE o quel che sostituissi, El Cagnol o massar. Le urne si aprono proprio martedi 12 febbario alle 13 ma i chioschi enogastronomici vengono aperti fin dalle 11 per degustare vino e vin brulè con successive degustazioni di gnocchi, pan e bondola, frittole e patate fritte, fino ad esaurimento. E per questa edizione lo spazio del carneval del marciapiè si è notevolmente allargato. Non sarà ristretto solamente a via Arco, ma comprenderà anche alcuni spazi sul lungolago Marconi al crocevia con via Arco.”Abbiamo decisio di spostare la festa sul lungolago per dare una ventata di freschezza e più spazio per gli avventori – spiega El Capo Valar uscente, El Meci- e per collocare i castelli gonfiabili per i giochi ai bambini, ai quali verrà offerto a tutti lo zucchero filato.”La festa riprende mercoledi 13 febbraio con la visita al Capo Valar da parte delle maschere locali, fra cui il Re del Goto di Colà ed il Papà del Gnoco. Le maschere faranno visita agli ospiti della casa di roposo per un momento di allegria insieme. Nel pomeriggio, spoglio delle schede votate ed investitura del nuovo Capo Valar con Quel da Re e Cagnol. Sfilata per le vie del apese con i carri allegorici accompagnati dai tamburini di Alpo di Villafranca.Ovviamente chioschi gastronomici aperti con degustazione di gnocchi e pesce fritto.La chiusura della festa è prevista inotorno alle 18,00 con il ritorno in via Arco e discorso del sindaco e del Papà del Gnoco.”Il carnevale è allestito e coordinato da volontari – spiega El Meci- per fare festa insieme, continuare la tradizione locale, ma soprattutto ricordarsi anche di è stato meno fortunato e di chi soffre. Per questo- conclude El Meci – a conclusione della festa, depurate le spese, il ricavato viene destinato ad associazioni di volontariato locale per far fronte ai loro bisogni ed ai soggetti che loro stessi sostengono.”

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