domenica, Aprile 28, 2024
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Dalla Prefettura le cifre sul patrimonio edilizio: su 2.431 stabili già ispezionati, sono 713 quelli a rischio. Pronti a riaprire il Vittoriale e le scuole. I pazienti del Santa Corona a Villa Barbarano

Agibilità: 6.440 edifici da controllare

Un po’ alla volta, tutte le attività riprendono regolarmente (o quasi). Da domani Villa Barbarano, nella frazione di Salò vicina a Gardone Riviera, ospiterà i 28 posti letto dell’ospedale S. Corona. I cardiopatici evacuati dalla struttura ospedaliera di Fasano, trasferiti nella notte del sisma in altri ospedali, potranno quindi ritornare sul Garda. Il Civile di Brescia, proprietario del S. Corona, ha siglato un accordo con i privati (Villa Barbarano fa capo a Marco Bonometti, delle Officine Meccaniche Rezzatesi, al pari di Villa Gemma a Fasano) della durata di tre mesi. Poi si vedrà. Intanto il Vittoriale di Gardone Riviera potrà essere dichiarata agibile, avendo superato l’esame di Luca Rinaldi, Soprintendente per beni ambientali e architettonici di Brescia, Mantova e Cremona. La casa di Gabriele D’Annunzio, la Prioria, arredata con ceramiche, statue lignee, vetri di Murano, argenti, tappeti, libri (33 mila, disseminati un po’ ovunque), due pianoforti a coda, soprammobili e migliaia di oggetti, dovrà essere ripulita. Ci vorrà, prevedibilmente, una settimana di tempo. Da lunedì 13 dicembre il Vittoriale tornerà dunque in ordine. Ricordiamo che, dopo il terremoto, sono stati ridisegnati i percorsi. I visitatori hanno la possibilità di accedere a giardini, mausoleo, auditorium, eccetera, con esclusione (appunto) della Prioria, che ora ha ricevuto l’ok. A Salò la materna Paola Rosa, delle suore Ancelle, ha ottenuto proprio ieri sera il placet di Giovanni Ciato (Ufficio urbanistica del comune). In teoria potrebbe quindi riprendere subito. Martedì, invece, riaprirà i battenti la media statale D’Annunzio. Gli esperti dell’Arpa e dell’Asl hanno effettuato il sopralluogo, decidendo che i pannelli di amianto non hanno riportato danni, e la situazione è sotto controllo. Il preside Ugo Redaelli De Zinis ha assicurato che basterà una giornata lavorativa (lunedì) per ripulire stanze e corridoi. La Prefettura di Brescia ha confermato i dati già pubblicati: 1739 sfollati, alle ore 10 di ieri mattina. C’è chi vive negli alberghi (605) oppure da amici e parenti (989); 46 hanno trovato sistemazione in strutture diverse, 2 in alloggi propri e 97 sono in affitto. Le località più colpite dal sisma sono sei, nell’ordine: Salò (600 evacuati), Gardone Riviera col nucleo antico di Morgnaga (342), Gavardo (187), Vobarno con la frazione di Pompegnino (155), Sabbio Chiese con Clibbio (150) e Roè Volciano (147). Ieri pomeriggio, comunque, altre persone hanno chiesto aiuto. Alcune società immobiliari hanno offerto un certo numero di appartamenti, disposte ad affittarli a buon prezzo. Molti, però, stanno attendendo l’ordinanza del Governo che, tra l’altro, dovrebbe stabilire l’indennità di sostegno (300, forse 400 euro mensili a famiglia) per chi decide di prendere un alloggio in affitto. C’è poi chi è già uscito dall’albergo, e chi sta puntellando la casa, in modo da renderla parzialmente agibile. A tale proposito sono state date le prime autorizzazioni a rientrare. Lunedì mattina, alle 9.30, Ciato terrà una riunione con i professionisti locali, sulla necessità di collaborare per uscire dall’emergenza. Per quanto riguarda le verifiche sull’agibilità degli edifici, la Prefettura parla di 6.440 richieste. I controlli completati sono 2.431 per gli immobili privati, con 1.718 esiti positivi e 713 no (in 385 casi i sindaci hanno preso provvedimenti di sgombero), e 173 per i fabbricati pubblici (130 ok, 43 inagibili). Ben 57 le squadre in azione con 117 tecnici. A queste cifre bisogna aggiungere gli edifici di interesse storico-artistico, quasi tutti di carattere religioso: 316 le verifiche richieste alla Soprintendenza, 98 quelle effettuate. Limitatamente alle chiese, 34 su 89 sono agibili, 27 assolutamente no e 28 parzialmente. Qualcuna, comincia, riprende. Capitolo chiese: S. Bernardino ieri ha riaperto con un funerale. Nelle prossime ore verrà ingabbiato il campanile «decapitato». Inoltre i tecnici del Dipartimento della Protezione Civile e quelli del ministero dei Beni culturali sono al lavoro per tentare di ripristinare entro Natale l’agibilità della maggior parte delle chiese lesionate.

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