lunedì, Maggio 29, 2023
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AGRICOLTURA E TURISMO, ESPERTI E ISTITUZIONI A CONFRONTO A DESENZANO

La mod­er­na agri­coltura garde­sana rap­p­re­sen­ta ormai una com­po­nente essen­ziale nel­l’of­fer­ta tur­is­ti­ca inte­gra­ta del ter­ri­to­rio. Un’of­fer­ta final­iz­za­ta in maniera sem­pre più net­ta a cat­turare le atten­zioni di un tur­ista con­sapev­ole ed atten­to alle pre­rog­a­tive del ter­ri­to­rio, che rap­p­re­sen­ta il tar­get obbli­ga­to di un sis­tema che non può met­ter­si in com­pe­tizione con i mod­el­li tur­is­ti­ci dei pae­si emer­gen­ti. Queste, in estrema sin­te­si, le con­clu­sioni alle quali è giun­to il con­veg­no “Ruo­lo strate­gi­co del­l’a­gri­coltura per la val­oriz­zazione ed il rilan­cio eco­nom­i­co del Gar­da Bres­ciano”, orga­niz­za­to a Desen­zano nel pomerig­gio di saba­to dal­l’asses­so­ra­to all’a­gri­coltura del­la Provin­cia di Bres­cia. Un incon­tro che ha riscos­so l’in­ter­esse di una platea da tut­to esauri­to, evi­den­te­mente attrat­ta da ques­ta sig­ni­fica­ti­va occa­sione di con­fron­to final­iz­za­ta a val­utare le poten­zial­ità inespresse del­l’a­gri­coltura come com­po­nente impor­tante per il rilan­cio eco­nom­i­co del Gar­da Bres­ciano. Sin­daci dei comu­ni garde­sani, espo­nen­ti del­l’am­min­is­trazione provin­ciale, esper­ti del set­tore ed addet­ti ai lavori si sono con­frontati su un tema ormai ricor­rente nel­la dis­cus­sione ad ampio rag­gio sul rilan­cio di un’e­cono­mia, quel­la garde­sana, pro­fon­da­mente lega­ta al tur­is­mo. E dagli inter­ven­ti dei rela­tori, pur con dif­fer­en­ti sfu­ma­ture, è emer­sa una con­vinzione comune: quel­la rel­a­ti­va alla neces­sità di ripen­sare il mod­el­lo tur­is­ti­co garde­sano, evi­tan­do la deri­va del­la “rim­iniz­zazione” e spo­stan­do l’of­fer­ta ver­so la fas­cia alta del mercato.“Per trop­po tem­po l’a­gri­coltura è sta­ta vista come un’at­tiv­ità mar­ginale nel Gar­da dei gran­di numeri tur­is­ti­ci — ha det­to , asses­sore provin­ciale all’a­gri­coltura -. Ma oggi quel­l’a­gri­coltura ha cam­bi­a­to volto ed iden­tità, trasfor­man­dosi in un vero e pro­prio pre­sidio di tipic­ità ed eccel­len­za qual­i­ta­ti­va. Non si può non ricor­dare che, accan­to ai vini di ben tre zone Doc (Lugana, Gar­da Clas­si­co e San Mar­ti­no del­la Battaglia), si staglia il pro­fi­lo di un’o­livi­coltura i cui ver­ti­ci qual­i­ta­tivi sono ormai riconosciu­ti in tut­ta Europa gra­zie alla Denom­i­nazione di Orig­ine Pro­tet­ta per l’ex­travergine del Gar­da Bres­ciano, ed il paniere si amplia ad altri prodot­ti come impor­tan­ti for­mag­gi di mon­tagna, mieli di eccel­lente fat­tura, tartu­fi, per non par­lare dei prodot­ti offer­ti dal lago. Questi sapori pos­sono e devono diventare bandiera del ter­ri­to­rio, rilan­cian­done le pre­rog­a­tive ed aumen­tan­done il poten­ziale com­pet­i­ti­vo. Sono pro­fon­da­mente con­vin­ta che il futuro stia pro­prio nel­l’in­te­grazione tra queste com­po­nen­ti: per questo riten­go sia giun­to il momen­to di guardare all’a­gri­coltura garde­sana con un occhio nuo­vo, ovvero come ad un com­par­to por­ta­tore di val­ore aggiun­to e di gran­di poten­zial­ità per il rilan­cio del­l’e­cono­mia del nos­tro lago”.Secondo l’asses­sore Mari­astel­la Gelmi­ni, è nec­es­sario pro­gram­mare un per­cor­so per arrivare ad una sin­er­gia tra isti­tuzioni del ter­ri­to­rio, indus­tria del tur­is­mo e mon­do delle pro­duzioni agri­cole per com­in­cia­re a guardare insieme ad un futuro di svilup­po e coor­di­na­men­to. Gli assi por­tan­ti? La piani­fi­cazione e la tutela del ter­ri­to­rio, la mes­sa a sis­tema delle pecu­liar­ità (agri­cole, cul­tur­ali, archi­etet­toniche, ambi­en­tali, infra­srut­turali) tipiche de Gar­da, la sin­er­gia sem­pre più stret­ta tra pub­bli­co e pri­va­to. E se la Riv­iera dei Limoni, sec­on­do le parole del pres­i­dente e sin­da­co di Limone , “ha già com­in­ci­a­to a fare sis­tema di ter­ri­to­rio con risul­tati sig­ni­fica­tivi”, dal­la Valte­n­e­si, e più in par­ti­co­lare dal sin­da­co di Pueg­na­go , è arriva­to l’in­vi­to a pen­sare con cor­ag­gio ad una polit­i­ca di brand. “Ci sono troppe sigle, trop­pi marchi — ha det­to Com­in­ci­oli-. Dob­bi­amo creare un sis­tema e met­ter­lo in cir­co­lo iden­ti­f­i­can­do­lo con un mar­chio pre­ciso”. A Sirmione del resto si sta già com­in­cian­do a ripen­sare l’in­dus­tria tur­is­ti­ca con un prog­et­to che guar­da all’in­te­grazione con l’in­tero bas­so Gar­da. L’a­gri­coltura, rap­p­re­sen­ta­ta dai pres­i­den­ti dei con­sorzi del Gar­da Clas­si­co e del Lugana Pao­lo Turi­na e Pao­lo Fabi­ani, è vota­ta all’ec­cel­len­za qual­i­ta­ti­va ma lan­cia anche l’al­larme per un ter­ri­to­rio a ris­chio. E di dife­sa del ter­ri­to­rio han­no par­la­to l’asses­sore provin­ciale al ter­ri­to­rio Aris­tide Peli e il coor­di­na­tore del prog­et­to strate­gi­co di svilup­po sosteni­bile delle Mau­ro Salvadori.Tanti attori dif­fer­en­ti per una gior­na­ta che, ha con­clu­so l’Asses­sore Maria Stel­la Gelmi­ni, deve essere con­sid­er­a­ta come il pri­mo pas­so di un “lab­o­ra­to­rio per il Gar­da” che come isti­tuzione ci impeg­namo a coor­dinare, con l’o­bi­et­ti­vo di dare con­cretez­za e con­ti­nu­ità alle idee e ai tan­ti prog­et­ti durante il con­veg­no”.

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