Nel primo incontro fra le giunte di Rovereto e Riva, l’urgenza tutta lagarina è costituita dall’esigenza di riempire di visitatori il Mart onde evitare che l’imponente e miliardaria struttura museale diventi una assurda cattedrale nel deserto. L’eventualità di dirottare qualche percentuale dei 4 milioni di presenze annue registrate dal Garda trentino verso la cultura, è troppo ghiotta per trascurarla. Segnali positivi vengono dall’apertura di Torre Apponale che ha fatto raddoppiare gli ingressi al Museo della Rocca (biglietto unico). L’appoggio dei rivani all’iniziativa roveretana ha consentito a Malossini e Matteotti di rilanciare un tema che sta a cuore ai gardesani. Il loro ragionamento è d’una semplicità disarmante: se il turista avviato sulla direttrice roveretana impiega due ore per arrivare, non solo scanserà Rovereto come la peste bubbonica ma eviterà anche di tornare a Riva. Dunque strada: dunque appoggio forte del secondo comune del Trentino al potenziamento dell’asse Val Lagarina-Basso Sarca, un appoggio importante e finora nullo (perchè non richiesto o perchè i vicini sono in tutt’altre autostrade affaccendati). Ed un avviso, implicito, ad Arco: siccome è meglio un tunnel corto subito che niente, l’opposizione di principio rischia di diventare sterile autolesionismo.
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L'appoggio dei roveretani all'asse Basso Sarca-asta dell'Adige
Al polo museale serve una strada veloce
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