giovedì, Maggio 2, 2024
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Tra storie di armate in guerra e profumati calici sotto le stelle

Archiviata l’edizione enologica al forte Ardietti

Passa in archivio anche la seconda edizione di «Calici di stelle», per essere ricordata come la manifestazione che ha reso Peschiera, per una sera, capitale assoluta del vino Lugana, all’interno del forte Ardietti. Ed in questa circostanza, la «fotografia» che ne è uscita è stata quella di un prodotto locale che non teme concorrenza (affermato ed apprezzato), affidato all’immagine e alla promozione dei soli imprenditori locali. Un successo annunciato (come il maltempo che ha solo parzialmente limitato la possibilità ai tanti visitatori di procedere ad un cambio di rotta, dall’interno degli stand all’esterno del forte), per celebrare la notte di San Lorenzo, la più importante dell’anno in termini di cielo stellato. Purtuttavia, a governare le regole dei festeggiamenti negli arcovoli di forte Ardietti è stato il piacere di degustare il prezioso «nettare» Lugana, bene accompagnato con la gastronomia proposta: dal grana padano, alla più tradizionale mortadella, al minestrone, al dolce. La cronaca dell’avvenimento porta a segnalare le opportunità delle proposte che erano state previste per incontrare i gusti di una così vasta platea: complesso e musica revival ( con la bravissima Rugantino Band di Marco Attard); astrofili in conferenza (in una video proiezione di immagini di stelle, pianeti e satelliti artificiali che hanno contribuito, nel tempo, alle ultime conquiste della scienza); arcovoli addobbati ad arte, perché in palio c’erano premi per il miglior “effetto scenico”. Già, ma parte di quel merito è da attribuire a quei cannoni all’interno degli arcovoli, che ti hanno fatto capire, ancor di più, di essere ospitato in un vecchio forte: non insomma, una festa qualunque. Impossibile, poi, dimenticare il messaggio di vivere in quel momento un pezzo di storia di Peschiera. Perché, a ricordartelo, è lo stesso storico Capone (che di Peschiera è la memoria più fedele) e che incroci per caso, in mezzo a migliaia di persone, in quell’andirivieni all’interno del forte. Un personaggio che riesce a far coniugare la storia di quell’Austria che ha lasciato tracce indelebili un po’ dappertutto nel territorio arilicense, con precisazioni più squisitamente tecniche delle poten-zialità di quelle bocche di fuoco e delle imprese belliche delle parti contendenti. Al punto che, alla fine, pure lui come gli amministratori di Peschiera (presenti in forze alla manifestazione) lascia trasparire la possibilità che forte Ardietti diventi, prima o poi, «museo stabile d’artiglieria». Ad arricchire, quando la notizia verrà confermata ed ufficializzata, un potenziale storico di cui Peschiera già da ora può andar fiera. E della serata dedicata al vino e al palato, che rimane? Il piacere di quel profumo delicato, di quel colore trasparente, di quel gusto ineguagliabile. Ed il ricordo del tintinnio dei bicchieri, dei quei sapori genuini, della cordialità degli incontri. Un inno alla buona tavola e alle riscoperte tradizioni locali di Peschiera.

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