lunedì, Maggio 13, 2024
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Sono iniziati i lavori che si concluderanno a fine dicembre: costo 170 mila euro. Previsti oltre 400 posti auto nell’area della ex Pedrazzi

Arriva il nuovo parcheggio

A Salò, nell’ex area Pedrazzi, proprio a fianco nuova casa di riposo, sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo parcheggio. Dureranno due mesi, fino a dicembre, sempre che il maltempo non metta i bastoni tra le ruote. Progetto esecutivo dell’architetto Anna Gatti, responsabile dell’ufficio tecnico comunale, e del geometra Paolo Beschi. L’appalto se l’è aggiudicato la srl Marzocchi di Calvisano, che poi ha affidato l’esecuzione alla ditta Pavoni di Vobarno. Importo complessivo 170 mila euro. L’asta, svoltasi su una base di 137 mila, è stata vinta con un ribasso del 12,6%. «Oggetto dell’intervento sarà la realizzazione di un nuovo parcheggio con 423 posti auto, compresi quelli riservati ai disabili – spiegano Gatti e Beschi -. Una riqualificazione globale dell’area, sia dal punto di vista visivo che per l’afflusso nei negozi del centro storico. Risolveremo anche il problema della fermata degli autobus in viale Zane. Sarà infatti ricavato uno spazio di sosta, a fianco dell’esistente, in modo da eliminare l’intralcio alla viabilità ordinaria. Verrà realizzata un’idonea rete di illuminazione pubblica, e predisposto l’impianto per una futura cassa automatica, con relativa sbarra di accesso e uscita». Le scelte progettuali sono state condizionate dalla volontà di utilizzare materiali di ridotto impatto ambientale. La pavimentazione sarà, quindi, in materiale ghiaioso. Si asfalterà solo il tratto da adibire alla fermata dei bus. Fra una fila e l’altra si posizionerà una staccionata in legno, 80 centimetri di altezza, costituita da pali di diametro medio di 12 cm. Le aiuole spartitraffico e le area a verde verranno delimitate da cordoli in calcestruzzo, colmate internamente da terreno vegetale inerbito e completate con la messa a dimora di piante di medio fusto (olivi, già presenti in loco). Il marciapiede antistante viale Zane sarà demolito, con conseguente rifacimento tramite l’uso di autobloccanti posizionati su letto di sabbia, dando inoltre una pendenza del 2% verso la sede stradale, in modo da scaricare l’acqua piovana sulla stessa e, da qui, alle griglie di raccolta. Si provvederà a rifare la segnaletica, sia orizzontale che verticale, garantendo una veloce e sicura comprensione delle informazioni. L’intera zona sarà servita da una nuova linea di illuminazione pubblica: 13 pali con un singolo punto luce e 21 con doppio punto luce, in acciaio trafilato tipo “rastremato”, zincato a caldo. Per un certo periodo di tempo il traffico, molto sostenuto (lì convergono quasi tutte le automobili che intendono entrare a Salò), verrà regolato a senso alternato, regolato da semafori. Intanto, lì a fianco, sono iniziati anche i lavori dell’impresa Giancarlo Biondo. Nascerà un nuovo complesso residenziale, denominato «Il parco». Altezza massima: nove metri e mezzo. Progettisti Ermes Barba e Mauro Salvadori, ex assessore all’urbanistica di Salò. Il terreno apparteneva alla famiglia Pedrazzi che, negli ultimi 25 anni, si è vista espropriare migliaia e migliaia di metri quadrati di terreno, serviti a realizzare il centro sportivo, la casa di riposo, gli appartamenti delle cooperative. Dopo lunghe trattative, il comune ha recentemente dato l’Ok definitivo alla costruzione di 15.750 metri cubi. La commissione urbanistica, quella edilizia, gli esperti ambientali e la giunta comunale avevano esaminato a più riprese l’operazione. I privati cedono una superficie di 13.314 metri quadrati, di cui 1.001 da adibire a parcheggio, 800 come collegamento col piazzale Zambarda e 10.343 verde pubblico. Il resto (1.170 mq.) serve alla casa di riposo, a suo tempo costruita senza rispettare le distanze dai confini. Quel pezzetto, insomma, occorre come il…pane, per aggiustare precedenti irregolarità. La lottizzazione ha ricevuto l’assenso della Comunità montana parco Alto Garda (con una serie di prescrizioni), dell’Asl (che ha dato alcune indicazioni per le fognature e le distanze da campi elettromagnetici) e dello Stap, che ha imposto di verificare la stabilità delle fondazioni, di eseguire verifiche idrauliche sul rio controllando la capacità di smaltimento delle portate di massima piena, provvedere all’esecuzione di opere di difesa delle sponde, definire un piano per lo smaltimento delle acque meteoriche.

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