È sempre più forte a Lonato la collaborazione tra la Fondazione Ugo da Como e l’istituto Paola Di Rosa. Oramai da qualche anno e con grande successo, la Fondazione Ugo da Como e l’associazione Amici della Fondazione organizzano in particolare visite didattiche rivolte alle scuole primarie, secondarie e superiori. L’incredibile varietà del patrimonio artistico librario raccolto dal senatore lonatese permette l’approfondimento degli argomenti tradizionalmente trattati nei diversi piani di studio.Lo scorso anno all’interno del progetto «Le vie dell’arte» (che collega il museo bresciano di Santa Giulia, il Vittoriale degli Italiani e la Fondazione Ugo da Como), si è dato vita a un particolare percorso didattico dedicato alla Vittoria Alata di Brescia. Per questa iniziativa la Fondazione Ugo da Como aveva allora scelto di chiamare a sé le scuole di Lonato: elementari, medie e superiori, al fine di rendere maggiormente incisivo il senso e il ruolo, anche formativo, che il museo ha nella comunità in cui opera.Ricordiamo che in forza di una particolare convenzione, voluta dal direttore della Fondazione Antonio Spada, i cittadini lonatesi e tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado presenti a Lonato possono accedere gratuitamente alla Rocca. Quest’anno 25 alunni di un’ intera classe affronteranno da molteplici punti di vista l’evoluzione storica e il significato della – Casa Museo -, anche attraverso la conoscenza e il confronto con le maggiori case museo della Lombardia.L’ambiziosa finalità che la Fondazione Ugo da Como e l’istituto Paola Di Rosa di prefiggono è quella di sensibilizzare gli studenti alla conoscenza del patrimonio artistico. È ormai appurato che la Casa del Podestà sia da considerarsi tra gli esempi più attendibili in Lombardia di Casa Museo, luogo privilegiato quindi per comprendere il gusto e il sentimento dell’abitare tra l’800 e il ’900. Ugo da Como volle restaurarla completamente per riconferirle l’antica dignità quattrocentesca.Il percorso didattico intende portare agli studenti alcune riflessioni dedicate alla genesi dei musei bresciani, chiarire il ruolo che la casa museo di Paolo Tosio ebbe nel germe formativo della pinacoteca e degli stessi musei civici di Brescia. Inoltre per comprendere appieno l’identità della Casa del Podestà è necessario porla in dialogo tanto con le realtà bresciane (il Castello Bonoris di Montichiari) quanto con quelle lombarde (dalla casa museo Bagatti Valsecchi a quella di San Giacomo Poldi – Pezzoli a Milano) e con la massima espressione di dimora divenuta museo: quella di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera. Dopo la presentazione in classe del progetto, saranno discussi i temi composti dagli alunni relativi al collezionismo. Dal 26 febbraio le lezioni si alterneranno tra visite alla Casa del Podestà, alla Biblioteca e riflessioni in aula.
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Iniziativa della Fondazione Ugo da Como con l’istituto superiore Paola Di Rosa. Esempio lombardo di casa museo, servirà per comprendere l’arte