Consiglio e presidente scrivono a Berlusconi e ai ministri: «Qui risolviamo problemi, per tagliare guardate altrove»La Comunità del Baldo si ribella alla incombente soppressione «per legge». «Non ci sto», sbotta il presidente Cipriano Castellani. E lo fa proprio mentre, all’ordine del giorno in Consiglio regionale, oggi a Venezia, ci sono le osservazioni alla nuova legge finanziaria del governo quanto alle Comunità Montane.È il quinto tentativo, visto che se ne doveva trattare entro il 30 settembre, data con cui in Veneto questi enti sarebbero dovuti passare da 19 a 12, incluse le due veronesi. Il tema è urticante per la maggioranza del Popolo delle libertà dove la Lega, contro Forza Italia, An e Udc, si è detta a favore del mantenimento, d’intesa col Partito democratico e contro gli indirizzi governativi tesi al massimo risparmio. A Palazzo Balbi è bastato uscire dall’aula o far slittare i punti in agenda, o invertirli. Questa l’origine del ritardo.Snervante attesa a villa Nichesola-Malaspina. «Non ci sto», ripete Castellani. «Non ci stiamo», gli fanno eco i cinque consiglieri. All’unanimità, forti delle loro prerogative, hanno deliberato di scrivere in punta di diritto e in perfetto burocratese al Presidente del Consiglio dei ministri e ai titolari dei dicasteri di Interno, Economia e Finanze e Politiche agricole alimentari e forestali. Toni pacati ma fermi che concludono con una diffida, a mo’ di epigrafe. Diffida, appunto, «dal non considerare, nell’adozione di provvedimenti di riordino delle Comunità montane, la provata sussistenza dei requisiti posseduti e accertati» per quella del Baldo. Segue firma «con deferenza».Il sunto della articolata e documentata missiva, corredata dalla perizia di uno specialista in studi geotopografici, è: «Caro Silvio, hai toppato, in linea di fatto e di diritto. Noi rientriamo a pieno titolo nei requisiti previsti. Se hai la pazienza di leggerci, specie la perizia qui allegata, eccoti un “atto preventivo stragiudiziale preprocedimentale e di diffida riguardo l’applicazione contraria alla Comunità del Baldo dei criteri di sussistenza”. Se vuoi ridurre a regime la spesa corrente per un importo di almeno un terzo del fondo ordinario non guardare a noi».Il tutto comunque, inclusa la lettera a Berlusconi, «perché la Regione non ha provveduto entro i termini al riordino della disciplina delle sue Comunità» e il governo dovrà emettere, per la Finanziaria, nuove misure, anche soppressive, «che ci riguardano, nella fattispecie».Castellani, inoltre, replica secco anche al consigliere regionale di Forza Italia, Remo Sernagiotto, il quale di recente, anche sull’«Arena», aveva argomentato sull’inutilità della Comunità montane. In una lettera, con allegato ponderoso quanto «riassuntivo» di attività e programmi («La prego di dedicare qualche minuto al documento che le allego…») il presidente spiega come «prima di essere tale sono stato per 14 anni sindaco di San Zeno di Montagna… La Comunità Montana è un ente molto importante nel contesto montebaldino in cui la popolazione si identifica e costa pochissimo per quanto rende…. Prova lampante: i nostri Comuni, volontariamente si auto-tassano per consentirne una efficace operatività. Essa studia, affronta, ottiene finanziamenti e risolve problemi inaffrontabili dai singoli Comuni».La prego, conclude Castellani, «approfondisca il tema e qualora ritenga la Comunità montana del Baldo un ente inutile, lo decida lei con il Consiglio Regionale e non lasci che sia la Finanziaria 2008 a stabilire se il Baldo sia o no una montagna vera».[FIRMA]«Questi Comuni hanno i requisiti richiesti»Domande finora irrisolte sul lago di Garda e sul Baldo: quando si misura la superficie di un Comune la si calcola in pianta o sull’effettivo sviluppo , tenendo conto di pendenze, pareti, valli, canaloni e forre? E quando si dà quella dei Comuni rivieraschi, si comprende la porzione di lago che viene loro assegnata? Per il conservatore di geopaleontologia del Civico museo di Storia naturale di Verona, dottor Roberto Zorzin, le superfici vanno misurate nell’effettivo sviluppo e le aree lacustri del Garda «non possono essere incluse nel computo dei parametri utilizzato dalle leggi per i provvedimenti sulla terraferma».La nuova normativa del governo potrebbe «cassare» la Comunità del Baldo. Infatti, vi si legge, tra l’altro: «sono soppresse le comunità montane nelle quali più della metà dei Comuni non sono situati per almeno l’80 per cento della loro superficie al di sopra di 500 metri di altitudine sopra il livello del mare ovvero non… situati per almeno il 50 per cento della loro superficie al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e nei quali il dislivello tra la quota altimetrica inferiore e la superiore non è minore di 500 metri». Ed ecco, per chiarire il «caso gardesano», le superfici in ettari di ciascuno con, fra parentesi, quelli d’acqua dolce: Torri 4850 (3601), Brenzone 5012 (1900), Malcesine 6813 (2025). In tutto 7526 ettari di lago.L’inapplicabilità dei parametri adottati dalla legge finanziaria risulta da una perizia affidata dalla Comunità a Massimo Gronich di Verona, esperto di scienze geotopocartografiche, che vi dichiara come: «La superficie lacuale debba essere necessariamente sottratta a quella territoriale, non potendo essa sussistere indifferenziata del territorio montano». E poi: «L’areale valutato della superficie montana considerata, è prudenziale, in quanto in realtà ha maggiore consistenza, essendo dotato di molteplici piani inclinati, ed è significativamente maggiore di quella cartografica, quindi la Comunità del Baldo è sicuramente conforme ai parametri».E conclude: «I comuni di Ferrara di Monte Baldo e San Zeno di Montagna hanno più dell’80 per cento della superficie al di sopra dei 600 metri. Malcesine, Caprino e Brenzone hanno un dislivello fra quota minima e massima superiore ai 600 metri… Tutti concorrono ai requisiti della normativa , quindi la Comunità ha più della metà dei Comuni per almeno l’80 per cento al di sopra dei 600 metri, ovvero con il 50 della superficie al di sopra dei 600, nei quali il dislivello tra la quota altimetrica inferiore e la superiore non è minore di 600 metri».Essendo dunque cinque i Comuni con queste caratteristiche, può essere valido un cosiddetto «effetto traino» anche su quelli contermini: Costermano, Brentino Belluno, Rivoli Veronese e Torri.
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Oggi in Regione si discute la normativa che sembra preludere alla soppressione dell’ente