venerdì, Aprile 19, 2024
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La recita si tiene domani sera a villa Candelpergher. Originale incontro in vernacolo tra rimatori veronesi e mantovani

C’è un cenacolo di poeti dialettali

Sentimento, fantasia, un cielo stellato «sopra di noi», una montagna intonsa come palcoscenico e il dialetto vero protagonista di una serata dedicata alla poesia e alla buona cultura. Due mondi, quello veronese e quello mantovano, che si incontrano a Ferrara di Monte Baldo per scambiare versi e per godere insieme, ascoltando rime in vernacolo, di un luogo di villeggiatura dalle infinite potenzialità. Ad organizzare l’appuntamento di domani (ore 21 nel giardino di villa Candelpergher, se piove al Palatenda o in sala consiliare), insieme alla Pro loco e al Comune di Ferrara, è il cantore Bruno da Orsa che nella vita si chiama Bruno Castelletti, fa l’avvocato e ha una grande passione per la politica (quella che l’ha portato ad essere in passato presidente della Provincia di Verona). «E’ il terzo anno che proponiamo ai residenti e ai villeggianti che hanno scelto questa montagna per le vacanze» spiega presentandosi in versi e spiegando il perchè del soprannome, «questa serata di recita in dialetto.Visto il successo e l’apprezzamento delle passate edizioni, quest’anno abbiamo pensato di migliorare ulteriormente il programma mettendo insieme nomi importanti della poesia in vernacolo non solo delle nostre zone ma anche della vicina provincia gonzaghesca. Perchè? Perchè quassù vivono delle vere e proprie colonie di mantovani, molti hanno la seconda casa, salgono per il fine settimana e per le ferie d’estate. Visto poi che, oltre che a saper ben cucinare, sanno anche ben comporre, abbiamo voluto ospitare il loro miglior rappresentante di versi in «mantuàn » il famoso Alfredo Facchini, meglio noto come Fredòn. «Oltre a lui, reciteranno gli altrettanto famosi Giampaolo Feriani e Bepi Sartori; io e Neide Zaninelli Messetti, che abbiamo trascorso la giovinezza in Ferrara, declameremo poesie dedicate al nostro natio borgo selvaggio. Ad animare la serata sarà Roberto Rossin. Sarà un incontro piacevole, aspettiamo molta gente (ingresso gratuito), crediamo che nessuno se ne andrà via deluso ma si sentirà come a casa per via appunto della poesia in lingua originale e per l’atmosfera familiare che ciascun artista saprà creare». Bruno da Orsa («è la valle dove sono nato» spiega in veronese, «una specie di canion naturale sotto Brentino Belluno, tanto frequentata oggi dagli amanti del torrentismo, uno spettacolo della natura, un posto come pochi ce ne sono in giro») a Ferrara si ritira tutte le volte «che ho bisogno di trovare un po’ di serenità e silenzio. E’ il mio rifugium , un luogo sacro per la mia poesia e per le mie letture. Credo che onorare questo paese e il suo Baldo con la poesia in lingua autoctona sia il miglior regalo che un cittadino possa fare. E penso anche che far conoscere la bellezza di questa montagna e dei paesi che ospita con una serata culturale come quella del 12 agosto sia contributo doveroso per dire grazie a Ferrara e alle cime che le fanno da sfondo. Perchè grazie? Perchè di posti così dalle nostre parti ce ne sono ancora pochi, valorizzarli e tenerli vivi con rispetto e intelligenza è importante per il loro stesso futuro. Ferrara, lunedì sera, aspetta più gente possibile. Perchè della gente ha bisogno, per migliorare».

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