sabato, Luglio 27, 2024
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Venezia ha valutato una decina di proposte; ha vinto quella di quattro architetti di Rovigo e Roma. Lo studio di fattibilità che ha vinto il concorso regionale investe 32 miliardi

Così si rilancia l’economia del Baldo

Un investimento di 32 miliardi per lo sviluppo e la valorizzazione del Monte Baldo e delle Prealpi gardesane. L’ipotesi di spesa è contenuta in uno studio di fattibilità che ha vinto il bando di concorso emanato alla fine dello scorso anno dalla Regione Veneto. Il progetto è stato realizzato da una società professionale composta da quattro architetti, tre di Rovigo e uno di Roma. «Al bando regionale avevano partecipato una decina di professionisti», spiega Paolo Cattozzo, uno degli architetti di Rovigo, «e alla fine è stato scelto il nostro elaborato che ha già ricevuto l’approvazione da parte del Nucleo di valutazione regionale. Attualmente lo studio dovrebbe essere in esame presso l’analogo ente nazionale che fa parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica. L’approvazione dovrebbe avvenire entro un mese». Quattro gli interventi giudicati prioritari nello studio. Il primo prevede la trasformazione della Villa Candelpergher a Ferrara di Monte Baldo in un museo della storia del territorio, il secondo riguarda l’Orto botanico di Novezzina che dovrebbe venire ampliato e migliorato soprattutto per quanto riguarda l’aspetto scientifico. A Contrada Campedello è prevista la realizzazione di un Centro di educazione ambientale. L’ultimo intervento riguarda invece l’escursionismo. Il progetto prevede il recupero e la manutenzione di 22 sentieri e tre malghe per permettere anche a chi ama il trekking di visitare il Baldo. «Abbiamo seguito linee guida indicate dalla Regione e che interessano tutta l’area del Baldo, ma in particolare i territori di Ferrara, Brentino Belluno e San Zeno di Montagna», continua Cattozzo. I singoli progetti non sono svincolati l’uno dall’altro. L’obiettivo finale infatti è quello di dare un carattere organico a tutte le iniziative per migliorare l’offerta turistica del Baldo nel suo complesso e, insieme, creare anche nuove possibilità di occupazione per la gente che vive in montagna. «Secondo i nostri calcoli», specifica il portavoce dello studio vincitore, «questi interventi dovrebbero garantire circa 150 nuovi posti di lavoro». I quattro progetti dovrebbero venire realizzati nell’arco di quattro anni, con un preventivo di spesa globale di 11 miliardi. Altri 20 miliardi, invece, sono previsti per potenziare l’intero settore turistico della zona ma per questi non vi è copertura economica a breve termine. «Nel nostro studio abbiamo previsto una compartecipazione di pubblico e privato per quanto riguarda i finanziamenti, con 27 miliardi a carico di enti pubblici e i restanti cinque di privati». Totalmente a carico del pubblico rimane invece l’attuazione degli interventi, che si svolgerà in due fasi. Nella prima la Regione, insieme alle amministrazioni locali, coordina i lavori e si occupa del reperimento dei fondi e della stesura dei progetti preliminari. La seconda fase, quella attuativa, viene affidata alla Comunità montana del Baldo. «I tre i Comuni presi in considerazione fanno tutti parte di questo ente, per questo abbiamo pensato che la Comunità stessa dovesse occuparsi della gestione dei progetti», specifica Cattozzo, «infatti ha strutture tecnico amministrative che le permettono di occuparsi della progettazione esecutiva, cioè redazione dei progetti definitivi e gare d’appalto incluse». Il piano di sviluppo del settore turistico è stato elaborato per migliorare la qualità dell’offerta del Monte Baldo. Due i tipi di interventi delineati: uno riguarda il sistema turistico cosiddetto della didattica ambientale e culturale, mentre l’altro va a toccare il sistema escursionistico. Per quanto riguarda il sistema escursionistico, lo studio di fattibilità prevede lo sviluppo di attività sportive come trekking, cicloturismo e mountain bike, ippoturismo, torrentismo e roccia, sci alpino, birdwatching, ma anche la creazione di un circuito enogastronomico e il potenziamento delle strutture che permettono il turismo stanziale. Per realizzare questi obiettivi sono previsti una serie di interventi che comprendono la sistemazione di piazze e contrade caratteristiche, ma anche la manutenzione e tabellazione di sentieri, l’ammodernamento degli impianti di risalita di Prada, la creazione di punti di osservazione, di stazioni di sosta e di piste, per quanto riguarda birdwatching, cicloturismo, ippoturismo e trekking. Per lo sci alpino, invece, è previsto il rilancio della stazione di Novezzina, mentre la valorizzazione della Strada del vino, in Valdadige, è fondamentale per il circuito enogastronomico. La didattica ambientale e culturale invece si propone di realizzare un circuito sul Baldo per favorire la conoscenza e lo studio di questa montagna. Di questo sistema fanno parte i quattro interventi mirati. Gran parte delle proposte riprendono le indicazioni dell Piano pluriennale di sviluppo elaborato dalla Comunità montana del Baldo.

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