Una serata speciale di solidarietà si è tenuta mercoledì 6 marzo presso l’Aeroporto militare “Luigi Olivari” di Ghedi. L’evento, organizzato dal 6° Stormo dell’Aeronautica Militare, ha avuto come obiettivo quello di sostenere l’iniziativa benefica “Rari come Franci”. Questo progetto è nato dalla volontà dei genitori di Francesco, un bambino morto a undici anni a causa di una malattia genetica rara diagnosticata quando aveva pochi mesi di vita.
Il Progetto “Rari come Franci”
“Rari come Franci” è un progetto che porta il nome del piccolo Francesco, che ha vissuto i suoi undici anni collegato a macchinari per respirare e per mangiare, senza riuscire a parlare e a camminare. I suoi genitori, Fiorella e Marco Tedoldi, nonostante il dolore immenso della perdita del figlio, hanno trovato la forza per dedicarsi alla ricerca scientifica con l’obiettivo di aiutare altri bambini affetti dalla stessa malattia neuromuscolare rara – la Malattia di Pompe – caratterizzata da un difetto del metabolismo del glicogeno.
La Serata Solidale
Durante la serata solidale i partecipanti hanno avuto la possibilità di visitare la Base militare e i suoi velivoli, ripercorrendo la storia dell’Aeronautica e toccando con mano il lavoro quotidiano svolto al servizio del Paese. Dopo la visita, gli ospiti hanno preso parte ad una cena presso il Circolo Ufficiali da dove hanno assistito ai decolli dei velivoli impegnati nell’attività addestrativa notturna.
Il Ricavato dell’Evento
I fondi raccolti durante l’evento, in collaborazione con l’Associazione “SaverioCrea Onlus” e con il Rotary Brescia Est, sono stati devoluti interamente per il progetto di formazione di giovani ricercatori ed avviare la costituzione di un Centro di ricerca per la cura di malattie rare, intitolato a Francesco Tedoldi, presso la Clinica Pediatrica universitaria dell’Ospedale Civile di Brescia.
In occasione dell’evento il Comandante, Colonnello Luca Giuseppe Vitaliti, ha evidenziato
con soddisfazione come l’ampia adesione e la generosità dimostrata dai partecipanti sia
testimonianza di come i valori di coesione e solidarietà siano radicati nella cultura e nelle
tradizioni del territorio bresciano. Ha inoltre continuato “la partecipazione sempre
assicurata alle nostre attività ci inorgoglisce e ci rende felici per la possibilità che ci è
concessa di promuovere progetti finalizzati a migliorare e sostenere i cittadini più
bisognosi. L’esperienza che il Progetto “Raricomefranci” racconta ci dimostra come sia
sempre possibile e fondamentale di fronte al dolore ed alle difficoltà trovare la forza di
reagire perché la speranza e l’impegno per contribuire al benessere della comunità
prevalgano sullo sconforto”.