giovedì, Aprile 25, 2024
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Acquistato dalla famiglia Biondo, sarà presentato nel debutto di sabato 31 marzo

Ecco il contrabbasso di Gasparo. Avrà una casa a Santa Giustina

È stato fissato sabato 31 marzo il debutto a Salò del contrabbasso datato 1595, costruito da Gasparo Bertolotti e acquistato per 270 mila euro dalla famiglia Biondo, conosciuta per l’attività nel campo edile, che lo ha messo a disposizione del comune. Nel corso della serata (ore 21, Sala dei Provveditori del Palazzo comunale) Leonardo Colonna, l’ex proprietario dello straordinario strumento, il pianista Gerardo Chimini e il Trio d’archi dell’orchestra sinfonica della Rai, composto da Roberto Righetti (violino), Luca Ranieri (viola) e Pierpaolo Tosi (violoncello), eseguiranno l’opera 114 «La trota», che, in un certo senso, è un omaggio al lago.«L’anno scorso – ricorda il sindaco Giampiero Cipani – avuta notizia della vendita del prestigioso contrabbasso, abbiamo lanciato un appello finalizzato a trovare un aiuto per acquisire questo ambìto strumento musicale, che altrimenti sarebbe finito all’estero. La sollecitazione è stata accolta dalla famiglia Biondo che, dopo averlo comperato, lo ha affidato tramite convenzione all’amministrazione municipale, che ne ha seguito passo passo le delicate e serrate trattative, e potrà disporne per un periodo di venti anni, rinnovabile, salvo prelazione a condizioni di particolare vantaggio nell’ipotesi in cui la nuova proprietà ne decidesse la vendita. Il contrabbasso ha trovato temporanea collocazione a Cremona, nell’importante Museo Stradivariano, in attesa dell’ultimazione dei lavori nell’antico complesso della chiesa di S.Giustina, dove sorgerà il Museo della città di Salò e dove lo strumento troverà la sua sede definitiva». E il 31 marzo il debutto: «Per dare il giusto risalto all’acquisizione – conclude Cipani – nella speranza che l’esempio dei Biondo venga emulato da altri, abbiamo organizzato la serata d’onore «Il Gasparo ritrovato». E nell’occasione presenteremo la 49a edizione del Festival violinistico internazionale, che si terrà in estate».Flavio Dassenno, ispettore onorario del Ministero per i beni e le attività culturali, vice presidente del Centro studi strumenti musicali bresciani, ha avuto modo di spiegare che «il contrabbasso Colonna è un patrimonio culturale nazionale. Lo avrebbero voluto musei e collezionisti di ogni parte del mondo. Dobbiamo ringraziare le ferma volontà del suo proprietario, il maestro Leonardo Colonna, di averlo venduto in Italia. Il capolavoro tornerà a essere pienamente goduto dalla comunità bresciana e da tutti gli appassionati. La sua acquisizione di può considerare l’avvenimento più importante degli ultimi anni, per alcune ragioni particolari».La datazione, innanzitutto, risalente alla fine del Cinquecento. Questo contrabbasso è uno dei pochissimi strumenti tardo-rinascimentali giunti fino a noi in condizioni integre. Al mondo ce ne sono appena quattro interi, sicuramente autentici, usciti dalla bottega di Gasparo (un quinto ha la tavola armonica antica, ma dubbia). E’ in condizioni di perfetta eccellenza esecutiva, quindi non solo un pezzo da museo. Nel ’96, per lo «Stradivarius summit concert» a Tokyo, lo hanno scelto come fondamento a un’orchestra composta esclusivamente di Stradivari. Per le sue caratteristiche costruttive viene considerato «unicum». Alcuni dettagli, come l’elaborazione della testa e il disegno dei fori armonici, lasciano trasparire l’influenza di Zanetto e Pellegrino Micheli da Montichiari. Nato come violone a cinque o sei corde, molto probabilmente nel Sette-Ottocento è stato montato a tre corde, per poi essere definitivamente montato a quattro.

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