martedì, Dicembre 5, 2023
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«Garda non ci vuole, peccato»

Dove­va essere un grande even­to la set­ti­ma edi­zione del­la Gran­fon­do Pao­la Pez­zo, con un ric­co cal­en­dario di man­i­fes­tazioni su cinque giorni, da saba­to 21 a mer­coledì 25 aprile, fes­ta del­la lib­er­azione. Ma le cose non sono andate come dove­vano andare ed il lun­go­la­go di Gar­da che per sei anni ha ospi­ta­to l’even­to, il 25 aprile sarà “lib­er­a­to” dal più grande vil­lag­gio espos­i­ti­vo del set­tore del­la Moun­tain bike in Italia. La Gran­fon­do si svol­gerà infat­ti a Riva del Gar­da, abbina­ta al Bike Fes­ti­val trenti­no, da saba­to 28 aprile al pri­mo maggio.Il team orga­niz­za­tore e gli enti locali non han­no rag­giun­to un accor­do sul finanzi­a­men­to del­la man­i­fes­tazione. Così la più impor­tante gara di Mtb d’I­talia, nata a Gar­da e che l’an­no scor­so ha atti­ra­to trem­i­la parte­ci­pan­ti e 15mila vis­i­ta­tori, incor­ni­ci­a­ta in un vil­lag­gio espos­i­ti­vo allesti­to con 46 aziende del set­tore, 42 stand enogas­tro­nomi­ci di prodot­ti verone­si, 15 stand del team orga­niz­za­tore e fre­quen­ta­ta dai media di set­tore inter­nazion­ali, chi­ude la sua sto­ria sulle rive veronesi.Paola Pez­zo, cam­pi­ones­sa olimpi­ca, che risiede a Gar­da e che da quest’an­no con il suo com­pag­no Pao­lo Roso­la, respon­s­abile del­la Gran­fon­do, ha ril­e­va­to il negozio di bici­clette a (avvi­a­to da un altro cam­pi­one ital­iano del­la bici, Ezio Car­di) è molto ram­mar­i­ca­ta di come sono andate le cose. «A noi dispi­ace molto per Gar­da che ha per­so una man­i­fes­tazione così impor­tante a liv­el­lo nazionale ed inter­nazionale. Vol­e­va­mo creare un grande even­to che andasse oltre la soli­ta gara del Gran­fon­do. Come tutte le man­i­fes­tazioni, anche ques­ta dove­va crescere, miglio­rar­si e offrire nuove attrazioni, per questo ave­va­mo pro­pos­to 5 giorni con due per­cor­si dis­tin­ti. Viste le qua­si trem­i­la ade­sioni del 2006, ave­va­mo pen­sato di dividere le gare del­la gran­fon­do clas­si­ca dal­la mara­tona, andan­do anche incon­tro agli alber­ga­tori, con­sid­er­a­to che l’even­to copri­va il ponte del 25 aprile». «Pote­va star­ci anche la ped­ala­ta delle donne, che avrei accom­pa­g­na­to io», sot­to­lin­ea Pao­la Pez­zo, «era un pro­gram­ma ric­co di spet­ta­coli sportivi e di intrat­ten­i­men­to, con grup­pi musi­cali alla sera e anche spet­ta­coli di cabaret; era­no pre­visti la pre­sen­za di Zelig, un’e­si­bizione di freestyle cioè le moto che fan­no i salti mor­tali, un vil­lag­gio espos­i­ti­vo anco­ra più grande, dove coin­vol­gere le tes­tate gior­nal­is­tiche con test di bici­clette nei quali si illus­tra­vano anche le local­ità. Insom­ma, un pro­gram­ma per portare le famiglie sul lago e far­le stare qualche giorno, con la pos­si­bil­ità di andare ai vicini».«Era un pro­gram­ma stu­di­a­to sul­la pro­mozione del ter­ri­to­rio», aggiunge l’or­ga­niz­za­tore, Pao­lo Roso­la, «solo che il comune di Gar­da non ha rispos­to. Abbi­amo fir­ma­to il con­trat­to con Tren­to, che ci impeg­na per i prossi­mi tre anni, due set­ti­mane fa, dopo due sem­pli­ci incon­tri. Dal­l’agos­to del 2006, quan­do abbi­amo pre­sen­ta­to il prog­et­to a Gar­da, invece, non abbi­amo mai rice­vu­to rispos­ta. È arriva­ta una let­tera solo un mese fa, ci veni­va comu­ni­ca­to che non c’era la disponi­bil­ità al finanzi­a­men­to, sen­za che ci fos­se sta­to in prece­den­za nes­sun con­tat­to. Dispi­ace, ma il dial­o­go è sem­pre la cosa migliore, il vicesin­da­co e asses­sore alle man­i­fes­tazioni pas­sa davan­ti al nos­tro negozio tut­ti i giorni e non si è mai fer­ma­to per parlarne».Quindi qualche cifra: «Il con­trib­u­to richiesto era di 80 mila euro, sud­di­vi­so in 20 mila per il Comune, 20 mila per la Provin­cia e 40 mila per la . Il cos­to sti­ma­to del­l’even­to era di 173 mila euro, di cui 93 mila di entrate da iscrizioni e spon­sor pri­vati e i rima­nen­ti 80 mila da con­tribu­ti isti­tuzion­ali». «Inoltre i 20 mila euro del Comune», pre­cisa Roso­la, «non sareb­bero sta­ti tut­ti sol­di spe­si, per­ché tra tas­sa di occu­pazione suo­lo e ritorno ai pub­bli­ci eser­cizi, quel­lo che ci avreb­bero dato sarebbe in parte rien­tra­to. I con­cor­ren­ti l’an­no scor­so han­no pre­so 100 multe dai vig­ili: c’è sta­to un coro di proteste e tut­ti han­no tele­fona­to a me», sot­to­lin­ea Roso­la, «ma io non ho chiesto nul­la al Comune. Gli alberghi non ci han­no dato nem­meno una cam­era per gli ospi­ti, quan­do in giro per l’I­talia pur di ospitare Pao­la Pez­zo ci met­tono a dis­po­sizione le suite. Ci arrivano richi­este dap­per­tut­to e vedere che Gar­da — il paese dove Pao­la vive e che ha cre­ato l’even­to — non val­oriz­za nel gius­to modo una cam­pi­ones­sa olimpi­ca, è davvero triste».«Il Comune», pros­egue Roso­la, «pote­va inter­venire di più con la Provin­cia, vis­to che il sin­da­co ne è anche asses­sore, e con i Con­sorzi di pro­mozione. Adesso a Riva la Gran­fon­do ver­rà gesti­ta dal con­sorzio trenti­no Gar­da Qui».«Il con­sorzio tur­is­ti­co veronese è… si era fat­to pro­mo­tore del­la fiera ded­i­ca­ta ai per­cor­si di Moun­tain bike, la Gar­da bike pro­mossa appun­to da Comune, Provin­cia, Regione, Cam­era di Com­mer­cio e Con­f­com­mer­cio, per la quale è anche usci­ta la pub­blic­ità a dicem­bre. Che fine ha fat­to?» si doman­da il respon­s­abile del­la Gran­fon­do, che ora ha pas­sato l’or­ga­niz­zazione al Gar­da Qui. La Gran­fon­do Pao­la Pez­zo così ha assun­to iden­tità trenti­na e andrà a incre­mentare il Bike fes­ti­val, il più impor­tante even­to del fuoristra­da ital­iano, orga­niz­za­to dal­la riv­ista tedesca Bike, che da 14 anni por­ta sulle rive del­l’al­to lago cam­pi­oni di bici­clet­ta e migli­a­ia di appas­sion­ati da tut­to il mon­do.

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