Nell’ultimo consiglio comunale di Salò si è parlato, fra l’altro, dell’impianto di illuminazione (sormontato da antenne per i telefonini) installato allo stadio comunale «Lino Turina», utilizzato dalla squadra di calcio che milita nel campionato di serie D e da quanti praticano l’atletica. Alberto Marino, medico, esponente di Rifondazione, ha richiamato una mozione sull’elettrosmog, approvata all’unanimità nel 2003-2004, chiedendo perchè non esista ancora uno studio riguardante le antenne da posizionare sul territorio. «Ognuno continua ad andare per conto suo, e nessuno conosce i rischi per la salute», ha affermato Marino. Sulla vicenda è intervenuto l’assessore all’Ecologia, Alberto Colombo. «Non spetta a noi concedere i permessi, bensì all’Arpa e alla Soprintendenza – ha spiegato Colombo -. L’impianto di illuminazione dello stadio, appena completato, è uno dei più belli d’Italia. Io sono stato il primo a preoccuparmi di eventuali rischi relativi ai campi elettromagnetici, ed ho seguito la vicenda fin dall’inizio. Posso assicurare che l’operazione è sicura. Le emissioni saranno monitorate costantemente, a carico dell’impresa costruttrice. In caso di sforature dai limiti imposti dalla legge, è prevista, come misura estrema, la dimissione dell’impianto». Al di là del discorso delle antenne per i telefonini, il nuovo impianto di Salò illumina senza inquinare, e risponde ai requisiti delle legge regionale 17 del 2000. I fari producono una dispersione di luce molto bassa, e garantiscono pure un risparmio energetico annuo del 13 per cento. Sui quattro grandi pali sono stati collocati (in totale) 52 proiettori asimmetrici, inclinati di 90°, cioè orizzontali, anziché i tradizionali 60 simmetrici, inclinati di 60 gradi. L’associazione “Cielobuio”, che diffonde la cultura dell’illuminazione eco-compatibile, ha elogiato l’investimento (pagato, per inciso, dai gestori dei telefonini), sostenendo che, se tutti applicassero la normativa, in Italia si potrebbero risparmiare dai 150 ai 250 milioni di euro, e 465 mila tonnellate di combustibile. Inoltre non si brucerebbero un milione e mezzo di tonnellate di ossigeno, e non si immetterebbero nell’atmosfera un milione e 400 mila tonnellate di anidride carbonica. Colombo ha poi risposto a una serie di domande riguardanti il suo assessorato. «Con gli Amici del golfo – ha detto – stiamo sistemando una serie di sentieri nell’entroterra collinare, per i turisti che apprezzano le bellezze naturali. Per la pulizia e la manutenzione dei torrenti, è arrivato uno stanziamento di un milione e 200 mila euro alla Comunità montana alto Garda: noi abbiamo indicato le nostre necessità. Per le fognature negli anni scorsi sono stati spesi circa due milioni di euro, e nei prossimi giorni partirà un nuovo lotto da un milione». Le aree verdi? «Ne realizzeremo una da 20 mila metri quadri, in località Villa-Burago. Ci sarà anche un percorso vita, e una zona per i cani. Non demordo per la superficie sotto il vecchio campo sportivo Amadei: al momento la ciclabile si ferma lì, ma l’idea è di proseguire fino a via Santa Firmina. I 50 mila euro all’anno stanziati per il verde riguardano il diserbo, lo sfalcio, la piantumazione di alberi e fiori, eccetera». Il tallone d’Achille è rappresentato dalla raccolta differenziata. «Siamo giunti al 27%, una percentuale inferiore a quella di altre località, arrivate al 50-60 per cento – osserva Colombo -. Possiamo e dobbiamo migliorare. Incontriamo problematiche legate al territorio, alle aziende e alla mancanza di una piattaforma ecologica».
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L’assessore Alberto Colombo ha fatto il punto sugli interventi in difesa dell’ambiente. Nuova area verde da 20 mila metri quadri. L’impianto è ecocompatibile ed è stato pagato dai gestori dei telefonini