lunedì, Maggio 6, 2024
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Gabbiani uccisi da un virus o dal gelo polare

Sono quattro le carcasse di gabbiano avvistate nei pressi del porto nuovo. Lo stesso dove sono stati rinvenuti i resti dei volatili recuperati la scorsa settimana dalla polizia provinciale e dai vigili urbani di Lazise. Tre sono sparsi sulle pietre che fungono da frangiflutto esterno al porto, mentre un bell’esemplare, che sembra deceduto da poco, è adagiato sulla copertina in plastica che protegge la penultima barca ormeggiata nel porto, i cui resti sono ben conservati ed irrigiditi dal ghiaccio. Per il momento, invece, non sono stati rinvenute carcasse o resti di anatre o folaghe che convivono numerose con i gabbiani. Questi ultimi di solito si alzano in volo quotidianamente, di primo mattino per migrare verso le discariche o verso l’Adige, per procurarsi cibo. Prima del tramonto ritornano sulle rive del lago per passare la notte. «I resti raccolti dalla polizia provinciale sono stati consegnati al laboratorio dell’Istituto di zooprofilassi del Veneto», spiega il comandante dei vigili urbani Tiziano Azzolini, «ma dai dati raccolti dalla polizia provinciale con ogni probabilità sarà difficile dare un responso chiaro per una eventuale infezione aviaria. Servono corpi di volatili morti non oltre le 24 ore. E quelli raccolti erano deceduti ben prima. C’è comunque da aspettare il responso dei tecnici prima di esprimersi compiutamente. Sono in corso comunque le indagini per far luce su questi decessi». Lo conferma anche il dottore Pozzato dell’Istituto in questione: «Gli esemplari raccolti, sulla scorta di quanto confermatomi dal collega che ne ha seguito l’iter, date le condizioni di putrefazione non possono offrire dati significati. In particolare per quanto attiene l’influenza aviaria, comunque di sicuro negativa». Secondo i pochi pescatori professionisti che ancora sono rimasti in attività le cause della morìa di gabbiani potrebbero ricercarsi fra gli alimenti che i volatili ingurgitano nella giornata, ma anche per i rigori dell’inverno. I soggetti più deboli o anziani, dato il gelo di queste settimane, sono destinati a perire. Venerdì sono giunti sul posto nuovamente gli agenti della polizia provinciale per il recupero dei gabbiani. Recupero che non è stato del tutto possibile proprio per la grande quantità di neve caduta nella serata di giovedi. Non appena la zona sarà perlustrabile, gli agenti provvederanno alla rimozione delle carcasse.

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