sabato, Luglio 27, 2024
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Da oltre tre mesi il proprietario di un natante non può usare il suo mezzo: un uccello continua a costruire il nido sulla scaletta della barca

Estate rovinata per colpa di una folaga

Si è proprio innamorata della scaletta di risalita della barca, visto che l’ha usata anche per la seconda nidiata. Una folaga ha riutilizzato il nido che aveva costruito la prima volta, «ammodernandolo» e «ristrutturandolo». La prima volta si erano schiuse ben otto uova, ma i piccoli rimasti in vita, sopravvissuti al lago e alle intemperie, sono stati solamente tre. Questa volta, invece, si sono schiuse solo tre uova. La stranezza resta, però, la scelta fatta da questa folaga che ha optato per un luogo quanto meno insolito per far nascere i suoi piccoli, appunto la scaletta di risalita della barca di Danilo Mazzacani, commerciante di piastrelle di Verona, che da diversi anni ha all’ormeggio nel porto nuovo, attiguo al lungolago Cavazzocca Mazzanti, un natante da diporto. E per questa «nobile» causa non può usare da alcuni mesi la barca. «Non so per quale strano motivo questo pennuto abbia deciso di utilizzare la mia barca per le sue covate», spiega Mazzacani. «Quello che so è che da oltre tre mesi non posso usare il natante. Non voglio certo essere definito antianimalista o altro, ma certo è che questa folaga mi sta facendo impazzire. Se non uso la barca adesso, che è estate, quando potrò utilizzarla? Mi fa anche piacere poter avere una barca “da maternità”», spiega tra il serio e il divertito il commerciante, «ma francamente adesso vorrei, se possibile, ritornare in possesso del natatante. L’ho prestato alla fologa e non voglio nulla in cambio. Solamente l’opportunità di fare almeno un giro sulle acque del lago con la mia famiglia. Non credo di chiedere troppo». Ma per Mazzacani non è ancora giunto il tempo. Deve infatti mantenere «a disposizione» la sua barca finchè i piccoli non saranno in grado di badare a se stessi. Probabilmente fra pochi giorni. È un impegno che si è assunto con il Wwf e con la Lipu (Lega italiana perotezione uccelli). «Spero che le folaghe possano presto raggiungere l’autonomia, in modo da poter finalmente spostare la barca dal porto di Lazise per fare un bel giro sul Garda».

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