venerdì, Ottobre 4, 2024
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Sono terminati i lavori di messa in sicurezza statica dell’edificio dopo il sisma 2004. Il Comune spera in un aiuto per farne una sala polifunzionale

Ex casinò a metà del guado

A Gardone Riviera i lavori di messa in sicurezza dell’edificio dell’ex Casinò sono ormai ultimati. Li ha eseguiti l’impresa «Costruzioni Rolla» di Monza, che aveva firmato un contratto di 284 mila euro. Durata 180 giorni, a partire da metà novembre. Progetto dell’ingegner Pietro Brianza e dell’architetto Valerio Vitali.L’edificio del Casinò di Gardone Riviera, aveva subito gravi danni, provocati dal terremoto del 24 novembre 2004, a cominciare dalle travi, che si erano sbriciolate.«L’intervento per rendere agibile l’edificio, di carattere strutturale – afferma il vicesindaco Eugenio Musciotto – costa in tutto 530 mila euro, ottenuti sotto forma di contributi regionali. Il salone delle feste, utilizzato negli anni scorsi come sala cinematografica, dovrà in futuro essere ripensato. Dato che il numero degli spettatori ha continuato a diminuire, fino al giorno del sisma e della chiusura. Ora bisognerà decidere il da farsi. Probabilmente lanceremo un concorso di idee. La parte dell’edificio adibita a ristorante, e affittata a privati, ha invece continuato a funzionare».Nell’ultimo consiglio comunale di Gardone Riviera si è deciso di chiedere uno stanziamento di altri 650 mila euro, in base alla legge che prevede aiuti per la valorizzazione degli edifici storici. In modo da completare l’opera. Probabile che le proiezioni cinematografiche non vi troveranno più posto, ma si ricavi comunque una sala da cento posti, polifunzionale.Costruito in stile liberty nel 1909, il Casinò disponeva anche di un parco di 40 mila metri quadri, in buona parte acquisito grazie a una donazione di 15mila marchi di una signora tedesca, in memoria del figlio. Fu progettato dall’architetto Heinrich Schafer, lo stesso di Villa Alba, nativo della Ruhr, e da Cesare Comencini, con la supervisione del milanese Beniamino Serri. Nel 1911 l’ing. Angelo Fuchs e Friedrich Zawar aggiunsero tre nuove sale.La facciata sulla strada (la Gardesana 45 bis) ha un avancorpo a pronao, sovrastato da una terrazza. Ai lati, le logge-torri. La parte a lago è caratterizzata da un ampio porticato, e dalla terrazza sulla spiaggia. Il Casinò funzionava come Kursaal, cioè come locale pubblico destinato all’intrattenimento di una clientela che giungeva sul lago per le cure (nel 1913, a Gardone, c’erano 12mila persone, soprattutto tedeschi, poi inglesi, polacchi e russi). Da settembre a maggio si tenevano varie manifestazioni: conferenze, concerti pomeridiani, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, veglioni, secondo il modello dei luoghi di vacanza mitteleuropei. Fino alla seconda guerra mondiale rappresentò il luogo di maggiore attrazione della zona.Al primo piano funzionava la sala da gioco, attiva negli anni 1911-12 (fu allora che cominciò la trasformazione di Gardone Riviera da località terapeutica a centro turistico mondano) e nella prima metà degli anni ’20: curioso il fatto che la roulette fosse proibita agli…indigeni e consentita solo ai soci del «Cercle privé des étrangers», il circolo privato degli stranieri. Chiuso con un provvedimento fascista, fu riaperta nel ’45, per soli otto mesi, sotto l’amministrazione militare alleata.Adesso, ultimata la prima tranche di lavori sull’edificio, per la messa a norma dal punto di vista statico, si spera di ottenere un secondo contributo, necessario a trasformarlo in un centro polifunzionale, ben sapendo che sarà impossibile riavere slot machine, tavoli verdi e quant’altro.A Gardone Riviera l’edificio pubblico sistemato più velocemente dopo il terremoto è stato l’asilo, con una spesa di 585 mila euro, di cui 462 mila coperti dai fondi della Regione. Per quanto riguarda il Palazzo comunale, la Costruzioni generali di Toscolano Maderno sta completando la riparazione dell’ala che in passato accoglieva l’appartamento del segretario. Spesa prevista: 130 mila euro. Alcuni uffici sono stati temporaneamente raggruppati, e il difensore civico (Marco Roncetti, nominato da poco) dirottato al Centro sociale.

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