sabato, Luglio 27, 2024
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Nella cartiera di Toscolano Maderno si è svolto il tradizionale incontro di fine anno

Festa della Cartiera: la famiglia Marchi conferma l’impegno dopo l’aff

Nella cartiera di Toscolano Maderno si è svolto il tradizionale incontro di fine anno tra i proprietari (il presidente Aldo Marchi e il figlio, Girolamo, amministratore delegato), i dirigenti (Franco Sanesi, responsabile dell’intero gruppo, Piero Armellini, che guida lo stabilimento gardesano) e i consiglieri della Associazione lavoratori anziani (Giorgio Bombardieri e c.). E’ stato fatto il punto dell’attività svolta nel 2002 (la festa del 1 maggio con gli studenti delle scuole medie, ormai diventata un appuntamento classico, l’inaugurazione del museo della carta, in valle, e l’acquisizione di attrezzature per il salone di fisioterapia della casa di riposo, il gemellaggio coi colleghi del Veneto), con la speranza che il 2003 sia un anno altrettanto positivo. Da parte loro i Marchi hanno confermato l’impegno per l’unità produttiva di Toscolano Maderno che, con circa 400 dipendenti e un fatturato 2001 di 136 milioni di euro, costituisce la struttura più rilevante della sponda bresciana del lago. In questi giorni la famiglia vicentina è balzata agli onori della cronaca per la posizione assunta all’interno della Burgo. Dopo avere acquistato da Monegasque de Banque il 15,36% delle azioni, ha comperato un altro 7,60% dalla Fiat, diventando (col 22,96%) il socio numero 1 di Burgo. Addirittura meglio di Capitalia (ex Banco di Roma) e Mediobanca, che possiedono un 21 per cento a testa, di Generali e Italimmobiliare-Pesenti (15%). «Il progetto di integrazione va avanti – ha dichiarato il presidente, dottor Aldo -. Il primo passo è stata la nomina degli advisor: la Popolare di Verona & Novara, la Ernst & Joung e la Jp Morgan per Burgo. Potremo acquisire ulteriori quote se ci saranno altri disposti a vendere». I Marchi sono proprietari di due imprese cartotecniche (la «Palladio Industrie Grafiche», a Thiene e a Dueville) e quattro cartiere (Valchiampo, nata nel 1960, Sarego, attiva dal ’71, Toscolano, rilevata nell’89, e Villorba, in provincia di Treviso, acquisita nel ’98). Vendono per 400 milioni di euro, e dalle loro fabbriche escono 500 mila tonnellate di carta. Hanno chiuso il 2001 con un cash flow (utile netto più ammortamenti) di 42 milioni di euro, un guadagno al netto delle imposte di 19,4 milioni e un Roe (la redditività del capitale) del 26%, dopo avere effettuato investimenti nel triennio per 80 milioni. Occupano 1.143 addetti. Adesso entrano a vele spiegate nel gruppo più importante d’Italia, la Burgo, che possiede dieci stabilimenti (Carbonera di Treviso, con una capacità produttiva di 65 mila tonnellate, Marzabotto, 70 mila, Lugo di Vicenza, 75 mila, Chieti, 145 mila, Mantova, 150 mila, Tolmezzo, 160 mila, Avezzano, 245 mila, Verzuolo di Cuneo, 260 mila, Sora, 270 mila, Duino di Trieste, 430 mila), oltre a quello in Belgio, a Virton, con una capacità di 325 mila tonnellate. Il fatturato è di 1.800 milioni di euro, la produzione di carta di due milioni di tonnellate. I Marchi vengono considerati «amici» di Mediobanca. A sostegno della propria attività, nel 2000 hanno ricevuto un grosso finanziamento da parte di Vincenzo Maranghi. Il fatturato complessivo della nuova realtà dovrebbe superare i 2.000 milioni di euro, con una capacità produttiva di circa 3 milioni di tonnellate di carta e un organico di oltre 6.000 dipendenti. Qualcuno, però, teme tagli e ristrutturazioni.

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