sabato, Aprile 27, 2024
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Da dove derivano, cosa sono e come funzionano

Floriterapia e fiori di Bach

I rimedi di Bach sono il risultato di anni di appassionate ricerche ffettuate dal dottor Edward Bach (1886-1936). Egli scoprì che l’essenza di alcune piante selvatiche aveva effetti terapeutici sulla psiche dei pazienti, e che questo li aiutava a guarire dalle malattie fisiche. Edward Bach nacque nel 1886 da una famiglia gallese. Già da ragazzo mostrava una grande determinazione insieme con un grande amore per la campagna e per la natura. Studiò Medicina all’Università di Birmingham e poi all’University College Hospital di Londra. Negli anni successivi Bach lavorò come patologo, batteriologo e medico generico, ma era alla ricerca di un vero sistema terapeutico, oltre la medicina convenzionale. Le sue letture lo indirizzarono all’opera del dottor Samuel Hahnemann, il fondatore dell’omeopatia. Nel 1919 Bach divenne membro del London Homeopathic Hospital. Si sentiva perfettamente in sintonia con l’affermazione di Hahnemann, secondo cui “il segreto della vera medicina sta nel curare il paziente, non la malattia”. Il dottor Bach scoprì che l’infelicità distrugge la vitalità del corpo e mina la sua resistenza alle malattie; oggetto delle sue cure erano quindi le persone e non i mali stessi. Bach continuò a lavorare come medico omeopatico, convincendosi sempre più che il corpo non è che lo specchio della condizione mentale di una persona. Osservò con interesse che i pazienti più preoccupati e irritabili erano quelli più lenti a guarire, mentre quelli che sembravano fiduciosi e ottimisti rispetto al futuro si riprendevano invariabilmente più in fretta. Bach non tardò a scoprire che i pazienti che si trovavano nelle stesse condizioni mentali spesso reagivano bene alle stesse medicine omeopatiche. Da ciò concluse che la base reale delle malattie risiedeva nella mente; se si riusciva a migliorare lo stato psichico di un paziente allora anche il fisico sarebbe migliorato. Tuttavia il metodo giusto non è certo quello di andare a dire a un malato “stia allegro e migliori”. Bach non era del tutto convinto che l’omeopatia fornisse le terapie più efficaci. Lavorando d’istinto, cominciò a prescrivere ai paziente misture di erbe selvatiche e di fiori basandosi più sulle loro personalità che sui loro sintomi. Ottenne risultati eccellenti. Nel 1930, all’apice del successo, Bach rinerativa che stava facendo a Londra per tornare nelle campagne gallesi a studiare le sue nuove terapie omeopatiche. Sperimentò con numerose piante, escludendone subito alcune e studiandone a lungo altre, ma sempre in base al principio che l’essenza di una pianta dovesse essere comparata con l’essenza della persona malata e che la strada della guarigione si trovasse curando le basi psicologiche delle affezioni e non le affezioni stesse.  In pratica, coglieva i fiori o i boccioli al mattino presto, ancora umidi di rugiada, e poi, al sole, immergeva i petali nell’acqua, oppure faceva infusi dei fiori interi. Il liquido veniva poi filtrato e imbottigliato con un po’ di brandy come conservante. Bach trovò 38 diversi rimedi atti a curare tutti i possibili stati psicologici negativi di cui un paziente può soffrire e li divise in 7 gruppi che coprivano i campi principali:  Paura, Sconforto, Incertezza, Mancanza di reattività, Solitudine, Ipersensibilità, Preoccupazione eccessiva per gli altri. Preparò anche una miscela di 5 dei suoi rimedi, una sorta di cura ’emergenza per trattare i casi di shock violento, provocato, ad esempio, da un incidente stradale o da una brutta notizia. (Rescue Remedy).I fiori di Bach sono riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e nella pratica clinica funzionano (anche in ambito pediatrico e in ambito veterinario). 

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