venerdì, Giugno 2, 2023
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Gabriele d’Annunzio e Sarah Bernhardt, una relazione tra arte e passione

Oggi, 26 mar­zo, ricorre il cen­te­nario del­la morte di Sarah Bern­hardt, una delle più gran­di attri­ci teatrali e cin­e­matogra­fiche del XIX sec­o­lo. Sopran­nom­i­na­ta La voix d’or (La voce d’oro) e La div­ina, Sarah Bern­hardt è con­sid­er­a­ta una delle icone del­la Belle Epoque, l’e­poca di splen­dore cul­tur­ale e artis­ti­co che pre­cedette la pri­ma guer­ra mon­di­ale.

Tra i tan­ti ammi­ra­tori e aman­ti che la Bern­hardt ebbe nel­la sua vita, spic­ca il nome di Gabriele d’An­nun­zio, il poeta e scrit­tore ital­iano che fu anche un pro­tag­o­nista del­la sto­ria polit­i­ca del suo paese. La relazione tra i due fu una relazione artis­ti­ca e sen­ti­men­tale che durò dal 1896 al 1919. I due si conob­bero quan­do d’An­nun­zio scelse l’at­trice francese per inter­pretare il ruo­lo prin­ci­pale nel­la sua trage­dia “La cit­tà mor­ta”, che dove­va essere orig­i­nar­i­a­mente per Eleono­ra Duse, la sua amante di lun­ga data. Questo gesto provocò la rot­tura tra d’An­nun­zio e la Duse, che si sen­tì umil­i­a­ta pub­bli­ca­mente . Il carteg­gio tra i due riv­ela una pro­fon­da inte­sa artis­ti­ca e poet­i­ca, ma anche una pas­sione travol­gente e tor­men­ta­ta, seg­na­ta da alti e bassi, gelosie e tradi­men­ti .

d’An­nun­zio scrisse per la Bern­hardt altre opere teatrali, tra cui “La Gio­con­da”, “Francesca da Rim­i­ni” e “L’uc­cel­lo dalle piume di cristal­lo”. La Bern­hardt fu anche la pri­ma attrice a recitare in ital­iano sul pal­cosceni­co francese. I due si influen­zarono rec­i­p­ro­ca­mente nel­la loro vita e nel­la loro opera. d’An­nun­zio ammi­ra­va la per­son­al­ità mag­net­i­ca e il tal­en­to del­la Bern­hardt, che lo ispirò nel­la creazione di alcu­ni dei suoi per­son­ag­gi fem­minili. La Bern­hardt apprez­za­va la e lo stile di d’An­nun­zio, che le offri­va ruoli dram­mati­ci e inten­si.

La relazione tra d’An­nun­zio e la Bern­hardt si inter­ruppe con lo scop­pio del­la pri­ma guer­ra mon­di­ale, quan­do i due si trovarono su fron­ti opposti. d’An­nun­zio si arruolò volon­tario nel­l’e­serci­to ital­iano e com­pì imp­rese eroiche e avven­tur­ose. La Bern­hardt si dedicò alla Croce Rossa francese e con­tin­uò a recitare nonos­tante l’am­putazione di una gam­ba nel 1915. I due si rin­con­trarono nel 1919 a Pari­gi, dove d’An­nun­zio era anda­to per parte­ci­pare alla con­feren­za di pace. Fu l’ul­ti­mo incon­tro tra i due, che si salu­tarono con affet­to e nos­tal­gia.

Sarah Bern­hardt morì il 26 mar­zo 1923 a Pari­gi, all’età di 78 anni. Gabriele d’An­nun­zio le dedicò un com­mosso necrolo­gio sul Cor­riere del­la Sera, in cui la definì “la più grande artista del mon­do”. Il loro amore fu uno dei più cele­bri e con­tro­ver­si del­la sto­ria del teatro.

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