Arriva, finalmente, la bella stagione e oltre al fiorire della natura sulle strade gardesane fioriscono anche gruppi più o meno folti di ciclisti, che la fanno da padroni, quasi come i camionisti in autostrada.
Premetto che non sono un “ciclofobo”, ovvero non disprezzo i ciclisti ma quando vai per strada, in auto, e ti trovi schiere di ciclisti che impunemente e spudoratamente invadono la carreggiata costringendoti a rischiosi sorpassi, mi assale un senso di nervosismo tale da costringermi a fare un quasi educato colpo di clacson. Risposta? Ve la lascio immaginare!!! Se poi magari lo fai una seconda volta, ecco spuntare nel cielo un ditone dritto come il naso di Pinocchio. Allora mi sono chiesto e chiedo sempre: “Ma queste persone una volta smessa la bicicletta, di solito in un parcheggio e caricata la stessa sull’auto, non diventano anch’essi automobilisti e quindi abilitati a mandare a quel paese il ciclista invadente di turno?”.
Ma non sono i soli, i ciclisti, a diventare padroni intoccabili… Non mi sono mai imbattuto in pattuglie stradali delle forze dell’ordine intente a comminare una sanzione a questi indisciplinati e maleducati “titolari” delle strade pubbliche. A loro si affiancano i motociclisti, che impavidamente percorrono le strade quasi esclusivamente in contromano e pure impunemente. Degli automobilisti ne parleremo prossimamente!
Le strade gardesane, salvo alcuni casi, non sono larghe come autostrade e quindi già a malapena le vetture nei due sensi di marcia spesso faticano a viaggiare se poi si incontrano auto con roulotte o camper, aiuto! Se, qui in mezzo, ci mettiamo i ciclisti sempre come minimo appaiati perché si devono raccontare avventure e progetti di lavoro in sella alla bici, ecco arriviamo alla vera follia stradale.
Il Garda offre strade con percorsi mozzafiato, pensate e realizzate però in altri tempi più a fini commerciali che turistici che mal sopportano, soprattutto in estate un traffico così eterogeneo, tant’è vero che i mezzi pesanti in estate vengono deviati, e di molto, su altri percorsi. E poi mi chiedo ancora: sul Garda si sta portando a compimento una rete di piste ciclabili, e pedonali, capace di circumnavigare l’intero bacino. Ma a che scopo se poi i ciclisti, come accade ora con quelle già funzionanti, non le utilizzano?
Siamo, o vogliamo essere, un popolo civile? Rispettiamo le regole e invitiamo a rispettarle. In fin dei conti è solamente un segno di educazione, rispetto e soprattutto sicurezza, nostra e altrui.
Buona estate 2018!
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