giovedì, Maggio 2, 2024
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Il contenzioso con il circolo velico del Dopolavoro si trascinava da diversi anni

Guerra delle barche:la Fraglia dà la spallata

Qualsiasi mezzo, che sia un new jersey o un «panettone» di cemento, non può impedire le normali operazioni di transito o di rimessaggio di imbarcazioni in una zona portuale, tra l’altro illegittimamente.La vicenda è quella del porto Maratona di Desenzano, nel suo lato ovest dove esistono una gru di alaggio e delle invasature, che da anni vede contrapposti in un contenzioso per certi versi imbarazzante e assurdo, due circoli nautici: la Fraglia Vela e il Dopolavoro Ferroviario. Non è mai successo, se non ci tradisce la memoria, che due sodalizi velici dovessero finire nelle aule giudiziarie così di frequente come sta accadendo a Desenzano.UNA SPALLATA DECISIVA a questa infinita lite, a meno di ulteriori clamorosi colpi di scena, giunge ora dal Tribunale Civile di Brescia che, nell’accogliere un ricorso presentato dalla Fraglia, ha condannato RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e il Dopolavoro Ferroviario di Verona, quest’ultimo protagonista materiale dell’occupazione abusiva dell’area, alla rifusione delle spese legali e di giudizio per un totale di 5.380 euro, mentre l’eventuale risarcimento dei danni verrà deciso in un giudizio separato.A DISTANZA di meno di sei mesi è questo il secondo verdetto che vede uscire sconfitte sia RFI che il Dopolavoro ferroviario per via dell’area portuale Maratona. Nel luglio scorso, infatti, era stato il Tribunale delle Acque presso la Corte d’Appello di Milano a riconoscere al Demanio della Regione Lombardia la proprietà della zona portuale desenzanese che i due enti ferroviari avevano invece rivendicato pare attraverso un discutibile accatastamento, quasi si trattasse di un garage. In quel caso, la corte condannò entrambi al pagamento di oltre 14 mila euro per spese legali e varie, da versare all’Agenzia del Demanio e alla Regione.Dunque, la Fraglia Vela, forte di una pluriennale concessione, può ora dormire sonni tranquilli, almeno per il momento. Nel frattempo, sempre il Dopolavoro aveva collocato alcuni jersey ed altri ostacoli nella zona ovest della Maratona, impedendo di fatto ai natanti dell’altro circolo di poter effettuare le normali operazioni di alaggio o di passaggio dei natanti dei suoi soci. Anche in questo caso è dovuta intervenire la magistratura che ha dato nuovamente ragione al circolo guidato da Luciano Galloni.Nella loro sentenza, i giudici della sezione civile del tribunale bresciano hanno anche disposto «il reintegro della Fraglia nel possesso del passaggio dell’ampiezza di metri 9,15 pari alla banchina portuale per accedere alla gru ed ordina a Rfi e Dlf di Verona la rimozione immediata ed a loro spese di tutti gli ostacoli frapposti ed in particolare dei cosiddetti new jersey».

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