A impartire la benedizione è stato un ex pescatore di pesci divenuto pescatore d’anime. Fino a una manciata d’anni fa Massimo Malfer, oggi prete, era socio della Cooperativa fra pescatori, ed è proprio a lui che i “lupi di lago” di Garda hanno chiesto di benedire la loro nuova sede, ricavata nella piccola palazzina dell’ex macello comunale, in via San Bernardo. C’era il sole e tanta gente ieri mattina all’inaugurazione di questa struttura che pare destinata a garantire continuità all’antica tradizione della pesca professionale benacense: qui i pescatori potranno trasformare il pescato, diversificando la produzione. Con l’apertura della nuova sede si realizza insomma il sogno che fu del grande ittiologo Floreste Malfer negli anni Venti e poi del suo erede, Enzo Oppi, negli anni Ottanta. Tutto è cominciato tre anni fa, quando il Comune di Garda ha ceduto alla Cooperativa l’immobile del vecchio macello per 165 milioni. «Sino a quel momento», ha ricordato il sindaco Giorgio Comencini, «in tanti avevano fatto promesse ai pescatori, senza però darvi concretezza. Noi pensiamo di aver creato le condizioni perché la Cooperativa possa stare sul mercato». La Cooperativa ha investito nel progetto 650 milioni, in parte finanziati con contributi nazionali e comunitari. In aiuto ai pescatori gardesani è intervenuta anche l’amministrazione provinciale, che ha stanziato 50 milioni. «Abbiamo voluto partecipare all’iniziativa», ha sottolineato l’assessore provinciale al Turismo Davide Bendinelli, intervenuto all’inaugurazione insieme al collega assessore alla Pesca Camillo Pilati, «in considerazione dell’importanza del ruolo rivestito anche a livello intercomunale dalla Cooperativa fra pescatori, non solo come unica cooperativa dotata di effettiva consistenza e rilevanza economica operante sul lago, ma anche come associazione che valorizza le tradizioni gardesane». A portare il saluto del mondo della cooperazione è intervenuto anche Bruno Nestori, presidente dell’Unione cooperative. Persino la Corporazione degli antichi originari ha voluto essere della partita, stanziando un contributo per l’acquisto di attrezzature. Tradizione e mercato, finalmente, vanno a braccetto.
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