mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Passa la mozione di Fabio Zanetti: sul metano un Comune «fai da te»

Il consiglio dà il benservito alla Sigesa

Tutti uniti contro Sigesa. Il consiglio comunale di Arco, nella lunga riunione svoltasi l’altra sera, ha trattato in maniera approfondita della questione relativa alla distribuzione del gas metano sul territorio arcense, distribuzione che compete, per convenzione, alla Sigesa spa. Un rapporto, quello tra la società milanese e la città delle palme, che si è deteriorato in seguito all’ingarbugliata vicenda della mancata effettuazione, da parte della Sigesa, dei preventivati sconti. Ed è proprio per questo che il civico consesso di Arco, lunedì sera, ha ribadito con forza la necessità d’interrompere, quanto prima, tale “burrascosa” relazione. Con un solo voto contrario è stato approvato l’ordine del giorno proposto dal consigliere Fabio Zanetti di Forza Italia con cui s’impegna il sindaco «a dare immediatamente corso a tutte le azioni necessarie, già all’attenzione dell’amministrazione, a tutelare gli interessi del comune mediante la cessazione del rapporto convenzionale in essere con Sigesa». Cessazione che può avvenire mediante il riscatto della convenzione (operazione onerosa che costerebbe al comune diversi miliardi) oppure tramite la decadenza del contratto per inadempienza (ipotesi meno rischiosa, secondo il sindaco, e quindi da preferire). Veronesi dovrà inoltre attivarsi per conoscere l’esatta cifra degli sconti fino ad ora versati. A tal proposito ad intervenire con una nota è la stessa Sigesa che, come da noi anticipato nei giorni scorsi, fa sapere di aver già provveduto al pagamento di quanto dovuto. «Complessivamente abbiamo rimborsato 1.633.051.945 di lire Iva compresa – fa sapere l’ingegner Saccani di Sigesa – ossia quanto dovuto a ciascun utente, direttamente in bolletta e in occasione della fatturazione del 19 giugno 2000 e 6 febbraio 2001. Sono stati rimborsati 4.117 utenti il 19 giugno 2000 e 3.670 il 6 febbraio 2001. Riteniamo giusto ricordare che l’imperfetta applicazione degli sconti da parte nostra, non certo per calcolo ma a causa di errori materiali nel sistema contabile ed amministrativo interno, ha comportato in un primo periodo vantaggio agli utenti, avendo applicato sconti in misura maggiore al dovuto, e solo successivamente a loro danno».

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