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Il Parco dell’Oglio tenta di salvare una felce rarissima in via di estinzione

Il 10 giugno del 1988 Eugenio Zanotti scopriva, con grande stupore, una colonia di felce florida (Osmunda regalis L.) nel Parco dell’Oglio Nord, in Comune di Roccafranca a confine con i territorio di Orzinuovi, in una fascia di canneto che bordava un canale colatore che attraversa una zona con terreno piuttosto torboso e umido (Natura Bresciana, 25 (1988) 1990, pag. 381-382).

Tale felce fu descritta in passato come abbastanza frequente nel 1871 da Elia Zersi, nel suo prospetto della flora bresciana, e, più avanti l’Ugolini nel 1922 la annota fra le “felci torbicole e microterme discese coi ghiacciai antichi o relitti glaciali” ricordandone la presenza nelle “lame” bresciane. Da allora, dopo le grandi bonifiche della zone paludose di Leno, Ghedi, Isorella e di Torbole e Maclodio, a causa appunto della scomparsa del suo habitat naturale, la più grande felce d’Europa fu ritenuta estinta nella pianura bresciana.

L’unica stazione che conservava la pianta nel territorio bresciano era un tratto di sponda del Lago Moro, scoperta dal Penzig nel 1919. Negli ultimi anni la zona di crescita nel Parco dell’Oglio ha subito ripetute manomissioni, soprattutto a causa di incendi dolosi del canneto che hanno via via ridotto a pochi cespi l’originario popolamento della felce. Ciò ha indotto lo Zanotti a rivolgersi alla sezione di botanica de Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia con la quale collabora da oltre trent’anni, al Parco dell’Oglio, al Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia che ha autorizzato il progetto di intervento, e al conduttore del terreno agricolo confinante, da un lato per predisporre un progetto di reintroduzione “in situ” della felce, dall’altro per coinvolgere l’azienda agricola al fine di tutelare il canneto e segnalare ogni abuso lungo il canale limitrofo.

Sono state raccolte quindi in maggio le spore dalle pannocchie e alcuni rami con gli sporangi non ancora aperti e consegnati, ai Signori Crescini proprietari dei Vivai Valfredda che gentilmente si sono offerti di far germinare le spore nei loro laboratori per ottenere le piantine da usare per la reintroduzione. L’intervento è previsto per sabato 16 novembre alle ore 10.00, con l’aiuto delle guardie ecologiche del Parco dell’Oglio Nord coordinate dal comandante Giuseppe Paletti. Saranno presenti autorità dei comuni di Roccafranca e Orzinuovi, del Parco dell’Oglio Nord, Eugenio Zanotti ed il titolare dell’Azienda Agricola conduttrice del fondo.

 

 

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