mercoledì, Luglio 2, 2025
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Il paese questa sera rende omaggio all’equipaggio che ha conquistato la Bandiera del lago Trionfo atteso da 16 anni nel palio delle tradizionali barche

In festa per la bissa regina

«La ghe voléa pròpi, dopo tanti sacrifici»: è così che Aligi Pincini, patron della bissa di Garda, commenta il successo del suo equipaggio nel palio che ha nuovamente assegnato a Garda, dopo sedici anni, la bandiera del lago. E per celebrare questo successo inseguito tanto a lungo si fa festa questa sera nella piazza del municipio. Organizzano l’associazione bisse La Rocca e il Comune. Ci sono cucina e musica con la Jazzset Orchestra. Aligi è felice tre volte. Come uomo «storico» delle bisse: lui vinse la bandiera nel 1971. Poi sprizza felicità come presidente rossoblù, ovviamente. E anche come padre, visto che sulla barca campione c’è il figlio Matteo. Vogano anche insieme, talvolta, padre e figlio. Com’è accaduto per il palio delle contrade, a ferragosto: l’hanno dominato, come l’anno prima, assieme a due leggende del remo come Ettorino «Bacalà» Malfer e il fratello Alberto. Ed Alberto Malfer è l’uomo d’esperienza anche della bissa di Garda. Ha 54 anni, stessa «classe» del presidente Pincini. Di bandiere del lago, lui, ne ha vinte dieci, sei correndo con i colori di Torri del Benaco, nell’equipaggio della mitica Paloma. Adesso ad averne messe in carniere più di lui c’è solo il fratellone Ettore, che però il remo l’ha appeso al chiodo e voga solo al palio di ferragosto. Altro remo di spessore della bissa di Garda è quello di Ferdinando Sala. Aveva già vinto la bandiera una volta, nel 1989: quell’anno vogava sulla Berengario di Torri del Benaco, proseguendo quella tradizione che vuole tanti rematori di Garda impegnati sulle barche di altre località della riviera (negli anni, hanno portato la bandiera a Torri, a San Vigilio e a Bardolino). Poi attraversò un periodo d’abbandono d’attività. Adesso eccolo di nuovo allo scalmo. Quarto remo: Michele Bertoncelli. Un giovane, uno di quelli che tengono viva una tradizione antica, tipicamente gardesana. Perché Garda è sempre stata una fucina di campioni del remo. Quasi che la voga sia entrata nel patrimonio genetico dei paesani, dopo secoli e secoli di duro lavoro dei pescaóri sulle acque del lago. «È con questi giovani che siamo tornati in auge», ha detto Malfer dopo il trionfo. E lui ai baby atleti ha fatto da chioccia. A Garda la bandiera mancava dal 1987. Allora la portarono a casa i fratelloni Malfer e poi Pino «Moderato» Monese e Gianfranco Aloisi, unico non gardesano (è di Pai, frazione di Torri). Lo stesso dream team aveva portato la bandiera a Garda nell’83. Prima di allora, il torneo lacustre i rossoblù l’avevano vinto nel ’69, nel ’70 e nel ’71. Ora il nuovo trionfo, completato dal fatto d’aver piazzato tutti e tre gli equipaggi locali nei primi dieci posti della classifica generale. La Paloma, condotta da Alain Ettore Ballardini, Mirko Pozzani, Romolo Squarzoni e Marco Malfer (è il figlio di Alberto) si è addirittura aggiudicata il trofeo Comunità del Garda bruciando in una sfida «fratricida» la terza bissa di Garda, la Regina Adelaide, condotta da William Bonometti, Cristian Marchesini, Cristian Faraoni e Marco Favetta.

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