Approvato all’unanimità in Consiglio comunale l’indirizzo generale per la riattivazione e il rifacimento degli impianti a fune di Prada-Costabella. Come anticipato in luglio da L’Arena la Provincia, i Comuni di Brenzone, San Zeno di Montagna e la Camera di commercio hanno messo a punto un piano per acquistare e rimettere in sesto la bidonvia- seggiovia chiusa da quattro anni in seguito al fallimento della società Sit Costabella. «Abbiamo cercato in tutti i modi», ha illustrato il sindaco Giovanni Zappalà, «di far riattivare l’impianto di risalita nell’intento di creare situazioni positive per un rilancio della montagna baldense. Da ultimo abbiamo promosso un’iniziativa diretta all’acquisto della struttura che ricade nel territorio di San Zeno e che prevede, sempre nel breve periodo, le manutenzioni e gli adeguamenti tecnici necessari alla loro riapertura». «Ma non solo», ha precisato il sindaco. «C’è la volontà politica di rifare completamente l’impianto la cui vita tecnica scade nel 2009». Soltanto attraverso sinergie ad hoc l’operazione potrà però andare a buon fine. «Fino a un mese fa si sono susseguite una serie di riunioni, alla presenza anche del sottosegretario Aldo Brancher, per dare un’accelerata a tutta l’operazione», spiega al telefono Cipriano Castellani, sindaco di San Zeno che ha già illustrato al Consiglio comunale i termini dell’impegno che dovrebbero vedere coinvolti oltre ai due Comuni, alla Provincia e alla Camera di Commercio anche il Consorzio funicolare Malcesine-Monte Baldo. «Le vacanze estive hanno rallentato il passo ma non la volontà di riaprire l’impianto per la Pasqua del 2004», continua Cipriani. «Certo molto dipenderà dalla Provincia e dalla conferma della promessa di stanziare, con l’assestamento di bilancio in programma a metà settembre, i 150 mila euro finalizzati all’acquisto della dismesso impianto Prada-Costabella». «Stessa cifra che la Camera di Commercio ha già comunicato di aver deliberato per partecipare alla fase dell’acquisto del bene», riprende Zappalà. Tutto da definire invece in merito ai futuri investimenti dell’ente camerale di Verona in attesa anche «dell’elezione del nuovo direttivo in programma l’8 settembre». Noti invece i costi della prima fase dell’operazione. «Per acquistare gli impianti di risalita comprese le aree a parcheggio e gli edifici di pertinenza (rifugio Mondini) servono 330mila euro. Per la riattivazione immediata dell’impianto occorrono invece altri 550 mila euro. Tutta la spesa (880mila euro) secondo le ipotesi prospettate dovrebbe essere coperta per un terzo dalla Provincia, un terzo dalla Camera di commercio e un terzo suddiviso a metà tra i Comuni di Brenzone e San Zeno di Montagna. A gestire materialmente l’impianto Prada-Costabella dovrebbe poi essere l’azienda trasporti funicolari Malcesine-Monte Baldo in modo da creare un’economia di scala», continua Zappalà pronto a rivelare come sia già stato interpellato il tecnico che ha progettato la nuova funivia di Malcesine per uno studio di fattibilità in vista del rifacimento della Prada-Costabella in scadenza nel 2009. «Si tratta di capire quali saranno i costi e i benefici. Siamo comunque convinti che l’attuale cabinovia una volta messa in moto sarà in grado di finanziarsi da sola. Non dimentichiamo poi che l’impianto è ubicato in territorio di San Zeno, obiettivo 2/b, per cui la futura società di gestione avendo sede nel medesimo territorio potrà godere», conclude Zappalà, «dei contributi comunitari e regionali sia per le opere di riattivazione che per la realizzazione dei nuovi impianti alla scadenza della licenza d’uso».
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Il sindaco spiega i termini di un’operazione che coinvolge San Zeno di Montagna, la Provincia e la Camera di commercio
Obiettivo: rimettere in funzione l’impianto Prada-Costabella entro Pasqua