giovedì, Agosto 21, 2025
HomeManifestazioniAvvenimentiInterrogazioni sui livelli e sull’immissione delle acque dell’Adige
Il deflusso regolare dell’emissario porta allo scioglimento della prognosi per il lago. Cala il Garda, s’alza la polemica

Interrogazioni sui livelli e sull’immissione delle acque dell’Adige

Cala il livello del lago e si stemperano le tensioni relative ai rischi d’esondazione ma arrivano puntuali le polemiche. Riguardano la gestione dei livelli del Garda, problema annoso ma mai risolto, l’utilizzo della galleria Mori-Torbole. Temi di grande attualità per la regione che ha nel lago di Garda il bene più prezioso e che sono finiti perfino sulla scrivania del presidente della Repubblica. Al Quirinale si è rivolto il consigliere comunale di Desenzano Rino Polloni. Chiede chiarimenti proprio sull’interpretazione del decreto legge emanato dal presidente Ciampi con il quale sono state trasferite alla Provincia autonoma di Trento le competenze relative alla galleria. Il senatore Massimo Wilde intanto pone l’interrogativo principe: una differente gestione dei livelli negli ultimi due mesi poteva evitare i guai registrati in molte cittadine rivierasche? Un quesito questo che è riecheggiato anche nella recente riunione svoltasi in prefettura a Verona. Incontro che puntava a riattivare la commissione tecnica per l’esercizio della regolazione dei livelli delle acque del Garda. Ma procediamo con ordine. Ieri il livello ufficiale del Garda misurato all’idrometro di Peschiera segnava 158 centimetri. Erano 166 il 30 novembre, 169 il 29 novembre. I livelli alcuni giorni prima avevano sfondato il 170 centimetri. Le conseguenze dell’acqua alta sono state segnalate quotidianamente: allagato il locale caldaie dell’ospedale di Salò con rischio, fortunatamente scongiurato, di evacuazione, allagamento di alcune zone, di cantine anche a Gargnano ed a Sirmione (dove l’acqua ha causato danni ad alcuni alberghi e attività commerciali) a Garda e Lazise sulla riviera veronese. Ad acuire le tensioni ha contribuito la decisione di aprire per una intera notte fra il 2 ed il 3 novembre la galleria Mori-Torbole così da scaricare nel Garda parte delle acque di piena del fiume Adige. Questi sono i fatti. Le polemiche riguardano appunto la gestione della galleria, i danni paventati all’ambiente dall’immissione delle acqua fredde, sporche e forse inquinate dell’Adige, la gestione dei livelli del lago attraverso lo «scolmatore a Peschiera». Rino Polloni chiede al presidente della Repubblica se la Provincia autonoma di Trento può autonomamente disporre l’apertura della galleria senza essere autorizzata dal Magistrato alle acque di Venezia. Cosa accadrà, si chiede, quando il demanio idrico passerà alle regioni? come saranno distribuite le competenze fra le regioni visto l’interesse comune sul bacino? Il sen. Massimo Wilde invece chiede ai ministri dell’Ambiente e dei Lavori pubblici se non sia opportuno istituire un «autority» che intervenga in tempo reale sul lago di Garda e soprattutto se non sia opportuno verificare le responsabilità relative alle operazioni attuate dal 17 al 28 novembre.» Si poteva – si chiedono i gardesani – abbassare il livello del lago prima della seconda ondata di piogge che hanno poi portato l’acqua oltre i 170 centimetri?

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