L’associazione culturale Sinergetica e il gruppo di lavoro del Desenzano Film Festival hanno ideato un nuovo format culturale denominato Kinocaravan, con l’obiettivo di portare la settima arte in luoghi sprovvisti di sale cinematografiche. L’iniziativa prevede l’allestimento di un camper equipaggiato con proiettore, telo e impianto audio, trasformando il veicolo in un vero e proprio cinema itinerante capace di muoversi autonomamente lungo la penisola. Questo progetto nasce dalla volontà di diffondere la cinematografia, in particolare i cortometraggi, creando occasioni di visione collettiva in spazi non convenzionali.

Dalle rassegne gardesane al viaggio on the road
L’idea affonda le sue radici nell’esperienza maturata sul territorio gardesano a partire dal 2019, anno di fondazione del Desenzano Film Festival. Da quel primo passo, l’attività dell’associazione si è estesa attraverso diverse iniziative locali come “Cine-Ma Corto” al castello di Moniga, “Cinema in Calice” a Raffa di Puegnago, “Porto Ragni” a Limone sul Garda e collaborazioni con l’accademia Laba di Brescia e QcTerme.
Matteo Delai, regista originario di Puegnago e direttore artistico del festival, racconta la genesi del progetto: “Tutto è cominciato dalla passione per il cinema e per lo stare insieme: abbiamo fondato l’associazione culturale Sinergetica e nel 2019 abbiamo dato vita al Desenzano Film Festival, per esplorare il linguaggio del cortometraggio contemporaneo e condividerlo con il pubblico. Eravamo in pochi, con idee più grandi di noi, eppure quel seme ha messo radici”.
La necessità di un mezzo autonomo è emersa dalle sfide logistiche incontrate durante l’organizzazione degli eventi diffusi. Delai spiega che, pur riscontrando un forte gradimento per il format, il gruppo si è scontrato con “la difficoltà di trovare un service in ogni luogo e non sapere come trasportare le scenografie”. Da qui l’intuizione di dotarsi di un camper per portare il cinema ovunque, risolvendo le problematiche legate al trasporto e all’allestimento tecnico.

La raccolta fondi su Kickstarter
Per concretizzare il progetto Kinocaravan, i volontari hanno lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter, con scadenza fissata per giovedì 20 novembre. Il primo obiettivo economico è fissato a 10mila euro, somma destinata all’acquisto di un camper usato, immatricolato tra gli anni ’90 e i primi 2000. Successivamente, saranno necessari ulteriori 20mila euro, da reperire tramite altri canali di finanziamento, per completare l’installazione della strumentazione tecnica necessaria alle proiezioni.
A pochi giorni dal termine, la raccolta ha già superato quota 9mila euro. “Ci crediamo fino alla fine”, dichiarano gli organizzatori. Per incentivare le donazioni sono previste diverse ricompense per i sostenitori: dalla possibilità di apporre la propria firma sul mezzo una volta acquistato, all’inserimento del proprio nome nei titoli di coda delle proiezioni. Inoltre, cinque artisti hanno donato le loro opere a supporto della causa: con un contributo di 300 euro è possibile ottenere l’opera originale, mentre con 75 euro si riceve una litografia.
Programmazione e tappe del tour
Il Kinocaravan non si limiterà a essere un mezzo di trasporto, ma fungerà da catalizzatore culturale proponendo cortometraggi d’autore in lingua originale, con sottotitoli in italiano e inglese. La selezione delle opere attingerà dai cataloghi dei maggiori festival internazionali, tra cui Cannes, Venezia, Locarno e la Berlinale. Ogni tappa sarà arricchita da mostre, performance musicali e momenti di dialogo, con l’intento di costruire collaborazioni con le realtà locali dei territori attraversati, siano essi piazze, borghi, parchi o aziende vinicole.
L’interesse verso l’iniziativa ha già generato richieste da diverse regioni italiane. Il viaggio inaugurale è previsto per la primavera, con un itinerario che a giugno toccherà varie località fino a raggiungere il quartiere Ballarò di Palermo, per poi risalire verso il Nord Italia nei mesi di luglio e agosto. Come sottolinea Matteo Delai, il progetto mira a “unire l’arte cinematografica e la dimensione sociale”, creando spazi di confronto e relazione attraverso il linguaggio universale del cinema breve.


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