martedì, Aprile 30, 2024
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Tour del Groppello Sedici ristoranti valorizzano il vino e le ricette del lago

La 4ª rassegna enogastronomica

I ristoranti bresciani tornano a sfidarsi nel nome del Groppello: dalla prossima settimana torna infatti in scena la rassegna enogastronomica «Un piatto con il Groppello», iniziativa pensata dalla Confraternita unita da oltre trent’anni nel nome di questo prestigioso Doc gardesano e organizzata con il patrocinio dell’assessorato al Turismo della Provincia di Brescia. Presentata ieri a palazzo Martinengo, negli uffici dell’assessore provinciale al Turismo Ermes Buffoli, la quarta edizione della rassegna porterà sul campo sedici ristoranti pescati in ogni angolo della provincia: Grand Hotel di Sirmione, Chiostri e Hotel Marchina di Brescia, Carlo Magno di Gavardo, Baratello di Calcinato, Grillo Parlante e Monastero di Soiano, Portichetto di Bione, Scaiola di Nuvolera, Corte Francesco di Montichiari, Casa Pasini di Raffa di Puegnago, Solidea di Gardone Valtrompia, Belvedere di Gardone Riviera, Taverna Floriana e Hotel Duomo di Salò, Forchettone di San Zeno. Ad ognuno di essi verrà chiesto di presentare un primo e un secondo piatto che prevedano il Groppello fra gli ingredienti, e che in tavola vengano a loro volta abbinati allo stesso vino (anche di cantine diverse). La commissione, costituita da sette rappresentanti della Confraternita del Groppello, visiterà entro la fine di giugno tutti i locali secondo un calendario prestabilito: durante la serata verranno giudicati anche la presentazione del piatto, l’originalità delle proposte e, novità rispetto alle scorse edizioni, il servizio di sala. «E’ un’idea che punta a sollevare il velo su un problema che ormai riguarda tutta la nostra ristorazione – ha detto ieri il vicepresidente della Confraternita, Enzo Dellea -. Sono sempre meno i giovani che vogliono imparare il mestiere del cameriere: e di converso nelle sale dei nostri ristoranti si assiste a un calo continuo della qualità del servizio». Piccole battaglie di civiltà enogastronomica, che rientrano pienamente fra gli obiettivi di una Confraternita che, al pari di altri sodalizi di egual natura, si è sempre battuta per la promozione e la del prodotto. Ruolo quest’ultimo riconosciuto ieri anche dal presidente dell’Ente Vini Bresciani, Alberto Pancera, che ha sottolineato come «queste manifestazioni meritino tutto l’appoggio possibile, in quanto fondamentali per aiutare a portare il nome e la qualità di un piccolo grande vino come il Groppello oltre i confini provinciali». La Confraternita, che conta ormai 90 soci, ha sempre operato per pura passione verso questo prodotto che rappresenta ormai una vera e propria esclusiva enologica della Valtenesi: il Groppello è infatti un vitigno autoctono, che ormai resiste unicamente su pochi ettari dislocati nell’area collinare che unisce Desenzano a Salò.

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