I fedeli possono finalmente celebrare le loro funzioni nell’antica chiesetta di San Gallo e i visitatori ammirare l’intervento di recupero conservativo che abbiamo eseguito quest’estate. Lo ricorda il geometra Moreno Dal Borgo, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, che, con l’architetto Fabio Beltrame, assessore al patrimonio e alla sicurezza, ha seguito i lavori di manutenzione straordinaria di quest’architettura sacra che sorge all’interno del cimitero di Pesina, a cui preesisteva.«Dalle documentazioni storiche si apprende che questa chiesetta in stile romanico era inizialmente dedicata a Santa Cecilia», premette Dal Borgo. «Nel 1460 è stata ampliata e intitolata anche a San Gallo, divenuto patrono della frazione. Nel 1706», prosegue, «durante la guerra di secessione spagnola, fu devastata e il cimitero venne profanato. Essa fu così abbandonata e si può ipotizzare che, solo nel 1818, la struttura attuale sia stata ricostruita utilizzando anche materiale di recupero del vecchio edificio».L’architettura è molto semplice: c’è un’unica porta d’ingresso, sovrastata da un timpano modanato in malta con due finestre incorniciate da pietra bianca locale.L’interno si presenta in unica «aula», una sola sala, senza altare, di circa venti metri quadrati, non più utilizzata per riti religiosi, ma amata dai cittadini come elemento storico e tipico della frazione.«Un tempo», ricorda Dal Borgo, «era molto frequentata, ma nell’ultimo decennio è stata chiusa a causa dei gravi problemi statici della copertura in pessime condizioni».Non si poteva entrare, ma metteva tristezza vedere quella porta di legno sbarrata e sapere che, intanto, la chiesa andava disfacendosi. «A causa di infiltrazioni dell’acqua piovana, le travi di legno erano marcite e cedevano in più parti lasciando penetrare l’acqua», dice l’assessore.«L’umidità aveva in alcuni tratti intaccato le pareti in sasso e l’intonaco in calce, che versavano in uno stato di conservazione pessimo. Anche la facciata esterna, con il modellato a bugnato e il timpano ornamentale sull’ingresso, mostrava mancanze e rigonfiamenti. E ovunque, dentro e fuori, si notavano interventi di ripristino inadatti, succedutisi in occasione di ampliamenti del cimitero».Con l’intervento di manutenzione la chiesa è stata restituita al suo antico aspetto conformemente alle richieste della Soprintendenza.«Si sono sostituite completamente la copertura e sono stati rifatti gli intonaci interni e parte di quelli esterni. Quelli della facciata sono stati rimossi fino al vivo della muratura stendendo poi un nuovo intonaco a “raso sasso”, quelli interni si sono recuperati previa demolizione delle parti non consolidabili. Ora l’esterno è stato riportato alle condizioni originarie compreso il rifacimento del bugnato, larghi quadrettoni lavorati in basso rilievo. La copertura di legno è stata sostituita con materiali simili ai preesistenti sia per l’orditura, travi in abete, sia per la copertura, realizzata recuperando i coppi originali».Le opere sono state eseguite in economia dal personale del Comune spendendo circa 13 mila euro.«La chiesetta di San Gallo ora è accessibile e potrà eventualmente essere usata per le funzioni che normalmente si svolgono nella cappella costruita una trentina di anni fa durante uno dei vari ampliamenti del camposanto».
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