sabato, Luglio 27, 2024
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Sistemato il raccordo interno del parco materiali motorizzazione del Genio All’opera il treno «pronto intervento» usato anche in Albania

La ferrovia militare è tutta nuova

Si sono conclusi nei tempi previsti i lavori di manutenzione e ripristino del raccordo ferroviario militare all’interno del parco materiali motorizzazione e Genio, 140 ettari tra l’abitato e il Mincio dove lavorano circa 200 militari sotto il comando del colonnello Francesco Palmieri. Il raccordo, rimesso a nuovo in circa due mesi da un gruppo del reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore, è stato così inaugurato giovedì alla presenza di numerose autorità militari e di alcuni assessori del Comune arilicense. Il taglio del nastro è avvenuto per mano del comandante delle Forze Operative Terrestri, il generale di Corpo d’Armata Cosimo D’Arrigo, affiancato dal generale della brigata Genio Claudio Angelelli e dal comandante del reggimento Ferrovieri colonnello Mario Pietrangeli, mentre la benedizione della nuova linea è stata data da monsignor Angelo Bagnasco, ordinario militare per l’Italia. Una quarantina i militari impegnati nell’operazione, sia in ambito logistico che pratico. Nove in totale i deviatoi revisionati, che conducono i convogli tra gli edifici adibiti a magazzino. Un intero binario con una curva lunga 376 metri, invece, ormai deformato dalle condizioni atmosferiche e con traversine del 1940 circa non più in grado di sopportare i carichi odierni e le moderne carrozze delle ferrovie, è stato del tutto rimosso e ricostruito. I lavori sono cominciati alla fine di aprile e sono stati effettuati con l’utilizzo del treno «Pronto intervento», che dispone di tutto quello che può servire al reggimento, dagli alloggi alle cucine fino all’officina e alla sala riunioni. «Il nostro treno speciale è composto da 14 carrozze, risalenti agli anni Venti del secolo scorso e cedute all’Arma negli anni Settanta dalle ferrovie italiane», ha raccontato il tenente geniere Cristiano Piccioni. «Con questo mezzo siamo in grado di eseguire lavori per così dire interni, come questo di Peschiera, e missioni all’estero programmate o dell’ultimo minuto». Lo stesso convoglio che per qualche mese ha stazionato all’interno del Parco materiali. È stato impiegato dal 1996 al 1998 in Bosnia, dal 1999 al 2001 in Kosovo e nel 2004 in Albania, come documentato da una mostra sulle varie attività del reggimento allestita in un padiglione del Parco. In occasione del taglio del nastro il generale D’Arrigo ha consegnato al maggiore geniere Guido Campese un encomio per l’ultima operazione compiuta in Albania. I lavori sono stati fortemente voluti dal direttore del Parco materiali di Peschiera, il colonnello Palmieri, e dai suoi predecessori generale Gianpiero Occhio e colonnello Antonio Monaco: «Utilizziamo il nostro snodo quotidianamente per ricevere o rispedire mezzi e attrezzature nei più svariati comandi militari», ha sottolineato Palmieri. «Abbiamo ritenuto indispensabile mantenere la nostra autonomia rispetto alla normale linea ferroviaria, che non si trova così sovraccaricata di lavoro».

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